Paolo Di Diego

Pittore
Roma, Italy
Biografia

Io pittore non sono nato e non sono cresciuto.
Ma poi è arrivata la pandemia, spartiacque di vita.
E così dipingere è diventato medium terapeutico per sfogare le angosce e sbrigliare le mie giornate dalla costrizione. Un tentativo di imprigionare la mia inquietudine su tela pur sapendo che è come cercare di chiudere nella mano un raggio di sole.
Successivamente la mia esperienza pittorica si è fatta altro. È diventata espressione di una sensibilità maturata attraverso esperienze personali, da quella di padre a quelle di proprietario di un locale notturno a Berlino, osservatorio privilegiato sull’essere umano. Lo studio e la lettura mi hanno fatto scivolare verso la consapevolezza, mutuata da Füssli, che “l’arte è il prodotto di una colta depravazione nella quale il Sapere è la base reale della visione”.
I miei soggetti nascono dalla sofferenza, dalle dipendenze e dalle miserie umane. Dalla corruttibilità della carne e dalle glaciazioni dello spirito.
Sono figli dello spleen. Emarginati in un mondo senza speranza.
In cui l’ossessione per la prestazione ha causato l’infarto dell’anima.

Artworks