Da bambina dedicavo le mie giornate al disegno riempiendo pagine di agende, durante l’adolescenza ho sperimentato la pittura su parete ma i percorsi di studio e lavoro mi hanno allontanata da questa mia inclinazione. Il malessere costante di sentire di aver bisogno di riallacciarmi alla creatività come canale espressivo più naturale mi ha portato durante la pandemia ad approfittare di quel tempo sospeso per recuperare il contatto con questo lato di me che da allora costituisce un’attività quotidiana imprescindibile. Autodidatta, le mia produzione spazia dall’ astratto al figurativo mantenendo come elemento distintivo blocchi di colore vivace che manifestano questa incessante lotta interiore sui condizionamenti e la pulsione di libertà.