Sono appassionata di arte visiva e di psicoanalisi. La passione per la pittura nasce dalla plasticità insita negli oggetti. Nello specifico, dalla possibilità di poterli plasmare, deformare, assemblare e adattare al mio sentire, in un processo che unisce tra loro elementi che nella realtà non potrebbero sussistere insieme. Per questo motivo, le libere associazioni descritte dalla psicoanalisi mi aiutano a creare catene associative in cui gli oggetti, messi insieme, hanno un senso nuovo e rinnovato, intrinsecamente proprio, inedito. Questo conduce alla creazione di paesaggi interni che possono suscitare associazioni e interpretazioni diverse a seconda della persona – o, potremmo dire, della storia di vita – che osserva il dipinto. Questa per me è la ricchezza del processo creativo: il suo essere inesauribile, in quanto infinitamente interpretabile da occhi diversi.