L’arte non ha confini, e Arteaportè lo dimostra una volta di più portando il suo format espositivo fuori dall’Italia e nel cuore pulsante della scena artistica europea. Dopo il successo delle due tappe a Barcellona, il viaggio continua con una nuova collettiva a Berlino, ospitata in un appartamento storico affacciato sulla centralissima Viktoria-Luise-Platz, nel quartiere di Schöneberg.
Dal 4 al 6 luglio 2025, una selezione di artisti della community Arteaportè ha esposto le proprie opere in uno spazio elegante e intimo, trasformato per l’occasione in una galleria d’arte contemporanea. Durante il vernissage di venerdì 4 luglio, oltre 100 visitatori hanno animato le sale espositive, creando un’atmosfera vivace e autentica di confronto tra pubblico e artisti.
Un’arte accessibile, condivisa, senza etichette
Il progetto berlinese non è solo una mostra, ma fa parte di una visione più ampia: Arteaportè sta costruendo una rete di collaborazioni internazionali con piccole gallerie, studi d’artista e spazi indipendenti, per portare l’arte contemporanea fuori dai luoghi convenzionali e renderla più accessibile, diretta, spontanea.
Ogni tappa del progetto è un laboratorio di relazioni, un punto d’incontro tra artisti emergenti, collezionisti, curatori e appassionati. Non solo esposizioni, ma veri e propri momenti di comunità e dialogo. Arteaportè crede in un’arte diffusa, collaborativa e internazionale, che parte dagli artisti e cresce attraverso le connessioni umane.
Una mostra, tante dimensioni
L’edizione berlinese ha visto alternarsi momenti espositivi e performativi. Durante il vernissage, la performance “Self’n system” di Sara Sottile ha offerto un’intensa riflessione sul rapporto tra corpo, ambiente e alterità. Il giorno successivo, sabato 5 luglio, è stata la volta della musica dal vivo con l’esibizione del quartetto d’archi Tamuz Ensemble, che ha aggiunto una dimensione sonora all’esperienza della mostra.
Un viaggio che continua
Dopo Berlino, Arteaportè continuerà il suo percorso internazionale, con nuove tappe già in programma, tra cui Malta e altre destinazioni europee e non solo. Ogni mostra è una nuova occasione per far conoscere il lavoro degli artisti emergenti, offrire visibilità, creare ponti e contaminazioni tra linguaggi e culture.
Grazie alla curatela di Massimo Gioscia e Laura Bruzzone, con l’assistenza di Katia Angela Masella e l’ospitalità generosa del Dr. Raffaele T., la tappa berlinese ha rappresentato un tassello importante di questo percorso.