Mi chiamo Anna e faccio Mostri.
Sono nata a Parma nel 1997, ho frequentato prima il liceo classico e poi l’università di economia, e ora lavoro per una banca. Nonostante la mia preparazione tutt’altro che artistica, faccio mostri da sempre.
Non ho un’idea di estetica, se non il brutto.
Lavoro la cartapesta perché è povera, e la tratto finché non diventa un mostro.
Il mio obiettivo è riscattare ciò che è considerato scarto, cercando di portarlo a un livello più alto.
Cerco la perfezione in tutto, senza l’ambizione di raggiungerla ma con la prospettiva di simularla, senza nascondere le imperfezioni del materiale, ma piuttosto celebrandole.
Voglio un esercito di mostri in rivolta ai canoni classici, voglio che siano come le pubblicità: belli finché non ci si avvicina al prodotto, e fastidiosi dopo perché non sono come ci si aspetta.
Voglio che, guardandoli, ci si ripecchi un po’.