Formata in ambito psicologico e antropologico, Barbara Lelli si avvicina al disegno, sotto la guida del maestro Davide Peretti Poggi, con un approccio esplorativo finalizzato a rappresentare attraverso l’immagine i processi mentali che forgiano i pensieri, i concetti e le nozioni mediante la simbolizzazione. I medium che predilige sono i pastelli morbidi e le crete, usate spesso su supporti lignei. Il soggetto delle queste opere è il corpo e per la sua rappresentazione prende ispirazione dal Rinascimento Italiano, in particolare dai disegni preparatori fatti dagli artisti dell’epoca e da Egon Schiele.
Dall’”esperienza sensibile” alla quale nessun corpo può sottrarsi, dal momento della nascita a quello della morte, in un continuum senza posa, prende vita l’esigenza dell’artista di rappresentarlo per tentare di dare forma al tema della memoria corporea; ogni corpo vive esprimendo spesso meglio della parola e dei pensieri che la precedono (per cui volutamente il volto non è presente) ogni episodio che lo ha attraversato, mettendo in luce col tempo l’esito di quelle stesse storie; l’obiettivo è che ognuno si possa interrogare sull’integrità perduta che il proprio corpo ha fatto nell’impatto con l’esperienza del vivere e di come la possibilità di proteggersi sia una possibilità di amare quel corpo e forse sé stessi.