
Maria Sky
Artista
Roma, Italy
Biografia
Nelle soffitte del Palazzo ex Provana, dove l’intonaco si sfoglia e le crepe disegnano mappe del tempo, Maria Sky ha collocato una serie di lavori nati dall’acqua del Po. Ogni foglio è il risultato di un dialogo tra corrente, vento e pigmento: un disegno che non nasce dalla mano, ma dall’interazione di forze naturali.
In questo spazio, dove l’edificio lentamente ritorna alla natura, queste “scritture d’acqua” incontrano altre tracce d’umidità: aloni, macchie, fioriture saline — segni lasciati dal tempo sulla superficie delle pareti. Invece di separare le proprie opere dal contesto, l’artista le intreccia alla pelle dell’edificio, fissandole con cera, in modo che le linee dei fogli proseguano nelle linee delle crepe. Nasce così una nuova morfologia, ibrida e silenziosa, in cui mano e caso, fiume e architettura, segno e frattura dialogano su uno stesso piano.
Scritte del Po non è una installazione, ma un atto di co-autorialità con il luogo. L’opera non si impone allo spazio: lo ascolta, ne prolunga la voce. La cera che unisce carta e muro conserva il calore del gesto, l’eco di un contatto.
Il sottotetto diventa un palinsesto: i testi dell’acqua e quelli del tempo si leggono l’uno attraverso l’altro. Non pittura, non affresco, ma una forma di scrittura in cui il materiale e l’effimero coincidono. L’acqua che ha tracciato i disegni e quella che ha corroso le pareti si rivelano come un’unica forza: la forza della trasformazione.


