Giulia Spampinato

Tecnica: Olio su tela

Anno: 2025

Dimensione: :  60 x 80 cm

Descrizione: L’opera stimola una reazione ipnotica e viscerale. si presenta come un groviglio di corpi nudi rannicchiati in posizione fetale, replicati e sovrapposti in uno schema ripetitivo che evoca sia oppressione che intimità; perdono la loro identità per diventare una massa organica continua, come cellule e neuroni intrecciate tra loro. E’ un’immagine che si sente nello stomaco prima ancora che venga analizzata razionalmente. Allo stesso tempo, la disposizione dei corpi, curvi e ammassati ricordano i giri e le pieghe della corteccia celebrale. Un potente dialogo tra mente e viscere, tra pensiero e sensazione corporea che invita a riconoscere quanto i pensieri siano radicati nel corpo, e quanto il corpo sia il primo luogo in cui si manifestano le emozioni. la nudità non è erotica ma esistenziale; è carne nuda, non onorata, non idealizzata. Rappresenta la condizione umana nella sua purezza biologica: nascita, paura, bisogno, dolore. L’umanità ridotta a materia viva, a carne che sente.