ROCK IS DEAD
di Riccardo Fissore

Magritte, negli anni ’50, trasformava in bare umanizzate i soggetti di alcuni dipinti dei decenni precedenti. Fissore traspone questo concetto in un’altra arte, la musica, e nella serie ROCK IS DEAD si pone una domanda: i dischi del passato a cui siamo legati sarebbero possibili oggi? La risposta è no, poiché sono troppe le circostanze storiche e culturali attuali che non lo permetterebbero. In alcuni casi addirittura gli autori sono deceduti, e comunque, anche se viventi, non avrebbero la personalità dell’epoca. Ecco quindi, che le copertine di alcuni dei dischi che hanno “formato” musicalmente l’artista si popolano di fantasmi, simboli di nostalgia, ricordi e passato ancora intrappolato nel presente. Il rock forse è morto, ma è più che mai vivo nelle nostre memorie.