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Davide Agnelli Tecnica: Illustrazione digitale Anno: 2025 Dimensione: 100cm x150cm Descrizione: L’opera riprende un tema caro alla pittura, ossia quello dell’incontro amoroso tra Danae e Zeus. La bella giovane è stata imprigionata dal padre che vuole impedirla di restare incinta, poiché una profezia gli ha detto che dal grembo di lei verrà al mondo l’uomo che lo ucciderà. Zeus assume quindi la forma di una pioggia d’oro per poter consumare un rapporto con la fanciulla, la quale darà poi effettivamente alla luce l’eroico Perseo. La raffigurazione di tale insolita passione ha attraversato la storia dell’arte. Molti artisti hanno immaginato la pioggia d’oro come una pioggia di pepite, polvere o addirittura monete costituite dal prezioso metallo, tanto che in epoca rinascimentale questo mito era spesso ripreso come metafora della prostituzione. Altri ne hanno dato un interpretazione più dolce o erotica come nel caso di Klimt, dove la pioggia d’oro diventa impulso vitale, piacere sensuale che invade la donna, che vi si abbandona in tutta la sua femminilità. Rimanendo su una chiave di lettura prettamente erotica, io mi sono immaginato la pioggia d’oro proprio come un liquido giallo. Mi è venuto spontaneo fare dunque il collegamento con l’urina e con la pratica sessuale che la vede protagonista, denominata pissing in inglese o, per l’appunto, pioggia dorata. Nella mia versione Danae è sdraiata su una superficie violacea non ben definita, decorata con una serie di cerchi e ovali di varie dimensioni, mentre lo sfondo rosso scuro è costellato di rettangoli e quadrati. Tali motivi geometrici sono un omaggio proprio alla pittura di Klimt, per cui il cerchio ed il rettangolo rappresentavano rispettivamente l’energia femminile e quella maschile. La donna è sdraiata, nuda, in una posizione rilassata, con le mani che giocano coi suoi folti capelli ricci. Sul volto ha un’espressione serena, di abbandono al suo corpo e alle sensazioni provocate dal getto dorato che le bagna il corpo.
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Davide Agnelli Tecnica: Illustrazione digitale Anno: 2019 Dimensione: 170cmx110,4cm Descrizione: L'immagine ruota attorno ad un gioco di parole fatto traducendo letteralmente le parole inglesi cock (gallo) e pussy (gattino/a), termini utilizzati per descrivere rispettivamente il pene e la vagina, soprattutto nell'ambito della pornografia. Uno dei cliché di tale mondo vede uno o più uomini dalla pelle nera interagire sessualmente con una ragazza dalla pelle bianca, dinamica che costituisce un vero e proprio genere, denominato BBC, acronimo di Big Black Cocks, che -tradotto letteralmente- significa appunto grandi galli neri. Abbiamo così ottenuto il titolo dell’opera, dove la componente sessualmente esplicita, caratteristica del cinema porno, è convertita in un qualcosa di totalmente estraneo. Un mondo innocente e cartoonesco dove al centro vediamo una micetta bianca che richiama al noto personaggio di Hello Kitty, mentre sullo sfondo le teste di due grandi galli la osservano, sogghignando maliziosamente. L'atmosfera è misteriosa e vagamente onirica, non vi è alcun riferimento evidente a ciò che l’immagine rappresenti realmente. L’unica chiave di lettura è data dal titolo ed all’osservatore spetta il compito di effettuare il collegamento.