Arteaporte
  • Davide Tarantino   Tecnica: Acquerello Anno: 2019 Dimensione : 40cmx40cm Descrizione: //
  • Torino_Mole

    160,00 
    Davide Tarantino   Tecnica: Acquerello Anno: 2019 Dimensione :  24cmx34cm Descrizione: //
  • Fantasmi

    409,00 
     Antonio Marzano   Tecnica: Diorama in cartone e acrilico Anno: 2024 Dimensione : 40×50 Descrizione: "Fantasmi" si presenta come un'affascinante riflessione sulla metamorfosi urbana e sociale della città di Torino. Attraverso due diorama, l'artista ci conduce in un viaggio nostalgico e contemplativo, mettendo in scena un vecchio “vespasiano” in disuso e una cabina telefonica dismessa. Questi due elementi, un tempo parte integrante del tessuto urbano, emergono ora come silenziosi testimoni di un'epoca passata, i cosiddetti "fantasmi" di una città in continua evoluzione. Il “vespasiano”, con le sue murature sbiadite e le strutture arrugginite, evoca un senso di abbandono e decadimento. Questo spazio, un tempo luogo di necessità quotidiana, è ora relegato all'oblio, simbolo di un cambiamento che ha travolto le abitudini e le esigenze della comunità. La cabina telefonica, con il suo vetro incrinato e il telefono ormai muto, rappresenta un altro frammento di memoria urbana. In un'epoca dominata dalla comunicazione digitale, questo oggetto diventa un monumento alla rapidità con cui la tecnologia può rendere obsoleti gli strumenti del passato. L’opera cerca di catturare l'essenza di questi "fantasmi" urbani, invitando lo spettatore a riflettere sul significato del progresso e della modernità. La scelta di Torino come scenario non è casuale: la città, con la sua ricca storia industriale e il suo recente rinnovamento, diventa il palcoscenico ideale per esplorare le dinamiche del cambiamento urbano. "Fantasmi" non è solo un'opera di denuncia o nostalgia, ma un invito a considerare il valore della memoria e dell'identità collettiva. Attraverso questi diorama, l'artista ci ricorda che il passato, sebbene spesso dimenticato, continua a vivere nei dettagli e negli angoli nascosti della città. La sua opera diventa così un ponte tra passato e presente, un dialogo silenzioso ma potente tra ciò che era e ciò che è. In conclusione, "Fantasmi" si distingue come un'opera d'arte profondamente evocativa e intellettualmente stimolante.
  •  Luca Ravera   Tecnica:  Scattato con obiettivo vintage anni '70 Stampato con inchiostri a pigmenti (o stampe Giclée) su carta Fine-Art ILFORD Gallery baryta 310 gr. Montato su DiBond 75×50 Anno: 2020 Dimensione : 75cm H x 50cm L x 2cm P Descrizione: "I Segni dell'Uomo – Geometrie #09 – Parco Dora" cattura la trasformazione urbana di Torino attraverso un potente studio geometrico in bianco e nero. L'immagine inquadra un dettaglio dell'ex stabilimento Vitali, ora parte integrante del Parco Dora. La composizione verticale enfatizza la maestosità della struttura industriale, con le sue caratteristiche alette disposte in una sequenza ritmica che crea un gioco di luci e ombre. Il contrasto è ulteriormente accentuato dalla presenza organica di vegetazione rampicante che si arrampica sulla struttura, simboleggiando il dialogo tra passato industriale e rinascita naturale. Quest'opera fotografica si inserisce perfettamente nel tema della rigenerazione urbana, documentando come Torino abbia trasformato 456.000 metri quadri di ex area industriale in uno spazio pubblico vibrante. La scelta del bianco e nero esalta la texture architettonica e crea un ponte visivo tra il passato produttivo e il presente ricreativo dell'area, dove le vestigia industriali sono state integrate nel nuovo tessuto urbano.
  • Vanessa Laustino     Tecnica:  Olio su cartone telato Anno: 2024 Dimensione : 13 x 18 cm Descrizione: Roseto nel giardino di una villa d'epoca
  • mirror

    1.897,00 

    Tita Signorelli

        Tecnica:  Olio su cartone telato Anno: 2024 Dimensione : 90cm x 140cm Descrizione: Un' altra invisibile storia da raccontare, un altro frammento di essere, questa volta nascosto nella profondità di uno sguardo.
  • Sara Scalco     Tecnica: China e pennarelli Anno: 2008 Dimensione : 50 x 60 Descrizione:  Partendo dalle linee principali della mappa di Torino, costituite da strade e corsi principali ho scritto sulle linee il pensiero ricorrente, titolo dell'opera: "Centro o periferia? Dipende dal tuo punto di vista". A primo impatto non si riconoscono le parole, ma un insieme di forme; poi, avvicinandosi si legge il messaggio.
  • La partita a carte

    2.679,00 
    Fabrizio Spataro     Tecnica: Olio su tavola Anno: 2020 Dimensione : 40 x 60 Descrizione: Il Cinema in Pittura "La partita a carte " Dipinto ad olio su tavola 60×55 Il film mostra tre personaggi che giocano a carte, ripresi frontalmente. Quello al centro, rivolto verso lo spettatore, è il padre dei fratelli Lumière. Un cameriere porta loro da bere e resta a guardare la partita, commentando e ridendo vistosamente durante la partita. Lo scrittore Maksim Gor'kij, che vide il film nel luglio del 1896 a Nižnij Novgorod, descrisse in un articolo di giornale le proprie impressioni: «Al tavolo siedono tre giocatori. Visi tesi, rapidi movimenti delle mani che distribuiscono le carte; vedete la cupidigia dei giocatori nel tremito delle mani e nei muscoli dei volti … Giocano … Poi tutti e tre cominciano a ridere, ride anche il cameriere che ha portato loro la birra e che s'è fermato vicino al loro tavolino. Ridono a crepapelle … ma non si ode alcun suono. Sembra che quegli uomini siano morti e che le loro ombre siano condannate a giocare eternamente a carte, in silenzio» (Note rapide, «Nižegorodskij listok», 4 luglio 1896.)
  • Moreno Bregagnollo

        Tecnica: oilio su tela Anno: 2024 Dimensione : 40 x 50 Descrizione: I’m so sorry to hear about the news I’ll buy us a bottle and we’ll drink in the petrol fumes There’s a gap in the fence down by the nature reserve Such a lovely day, such a lovely day There’s been a speeding disaster so we’ll go to the motorway…. —- Mi dispiace molto per la notizia. Ci compreremo una bottiglia e la berremo nei fumi della benzina C'è un buco giù nella recinzione della Riserva Naturale Una così bella giornata, che bella giornata, C'è stato un disastro dovuto all'eccesso di velocità, quindi andremo in autostrada….  
  • Moreno Bregagnollo

        Tecnica: oilio su tela Anno: 2024 Dimensione : 40 x 50 Descrizione: Fly me to the moon Let me play among the stars Let me see what spring is like on A-Jupiter and Mars In other words, hold my hand Fill my heart with song and let me sing For ever more You are all I long for In other words, please be true —- Fammi volare fino alla luna Fammi giocare tra le stelle Fammi vedere che effetto fa saltare Su Giove e Marte In altre parole, prendimi la mano Riempi il mio cuore di canzoni fammi cantare All’infinito, Tu sei tutto ciò che desidero In altre parole, ti prego di essere sincero  
  • Rinaldi Evangelista   Tecnica: oilio su tela Anno: 2021 Dimensione : 50cm x 60cm Descrizione: Blocco della Pietà dello scultore Luigi Contratti sul ponte di corso Vittorio a Torino.
  • Metropolis

    356,00 

    Angelo Scardino

        Tecnica: PLA Anno: 2024 Dimensione : 70 cm x 40 cm x 15 cm Descrizione: La scultura composta da silhouette di figure umane all'interno di quadrati, con il tema della città e della solitudine, rappresenta un'opera d'arte che riesce a catturare con grande efficacia l'essenza dei tempi moderni. La città, spesso vista come un luogo di connessione e interazione, viene qui reinterpretata come uno spazio di isolamento e alienazione. Le silhouette umane, racchiuse nei quadrati, suggeriscono l'idea di individui intrappolati in gabbie invisibili, separati l'uno dall'altro. Questi quadrati possono essere visti come metafore delle abitazioni urbane, degli uffici, o anche delle celle tecnologiche che ci imprigionano, come gli schermi dei nostri dispositivi. Ogni figura è sola, nonostante la vicinanza fisica agli altri, evidenziando un paradosso della vita moderna: l'isolamento nella folla. Forme semplici ma potenti vengono utilizzate per esprimere un sentimento complesso e profondamente umano. L'assenza di dettagli nelle silhouette permette agli spettatori di proiettare se stessi e le proprie esperienze personali nelle figure, rendendo l'opera universale e accessibile. La scelta di utilizzare quadrati rigidi contrasta con la fluidità delle forme umane, sottolineando la tensione tra la struttura della città e la natura innatamente sociale dell'uomo. Inoltre, la disposizione delle figure all'interno dei quadrati può suggerire un senso di ordine precostituito e di routine, tipico della vita urbana. Tuttavia, questo ordine apparente non riesce a nascondere il vuoto esistenziale che permea l'opera. La solitudine delle figure è palpabile e invita lo spettatore a riflettere sul proprio rapporto con la città e con gli altri. In conclusione, questa scultura non è solo una rappresentazione della solitudine urbana, ma anche una critica sottile e profonda della condizione umana nel contesto delle moderne metropoli. È un'opera che invita alla riflessione, offrendo uno spunto per considerare come la struttura delle nostre vite quotidiane.
  • Ambiente mistico

    712,00 

    Angelo Scardino

        Tecnica: PLA Anno: 2024 Dimensione :62 cm x 30 cm x 18cm Descrizione:  La scultura intitolata "Ambiente mistico" rappresenta un'opera d'arte che combina elementi architettonici e concettuali in modo straordinario. Realizzata interamente con finestre gotiche, questa scultura crea un gioco di luci e ombre che evoca un senso di malinconia e introspezione. Al centro della struttura si trova una figura umana, isolata e quasi intrappolata all'interno di questo labirinto di vetri e pietra. Le finestre gotiche, con le loro linee verticali e i dettagli intricati, sono simboli di un'epoca in cui l'arte e l'architettura cercavano di elevare lo spirito umano verso il divino. Tuttavia, in questa scultura, tali finestre sembrano chiudersi intorno alla figura umana, creando una barriera che la separa dal mondo esterno. Questo contrasto tra l'apertura spirituale e la chiusura fisica diventa una potente metafora della solitudine. La scelta delle finestre gotiche non è casuale. Esse rappresentano non solo la bellezza e la complessità della vita, ma anche la fragilità delle relazioni umane. Allo stesso modo, la solitudine può essere un'esperienza di bellezza e riflessione interiore, ma anche di vulnerabilità e isolamento. La figura umana all'interno della scultura appare persa nei suoi pensieri, chiusa in un mondo proprio. Questo elemento aggiunge una dimensione emotiva all'opera, rendendo visibile il peso della solitudine che può gravare su un individuo. Le finestre gotiche diventano così una sorta di prigione estetica, che intrappola la figura in uno spazio di bellezza e tormento. In conclusione, "Ambiente mistico" è una scultura che invita alla riflessione. Attraverso l'uso di elementi architettonici storici e la rappresentazione di una figura umana isolata, l'opera esplora temi universali come la solitudine, la bellezza e la fragilità delle relazioni. È un'opera che risuona profondamente con chiunque abbia mai sperimentato il senso di essere soli, offrendo al contempo una visione estetica affascinante e toccante.  
  • Polarcheos 25

    1.785,00 
    Carlo di Giacomo Tecnica: Fotografia Dimensione: 65 x 80 cm Descrizione: Questa ricerca è nata a partire dal mezzo fotografico, ovvero dal desiderio di sperimentare utilizzando un apparecchio analogico. Dopo tanti anni dedicati alla fotografia digitale, infatti, ho trovato interessante riappropriarmi delle “vecchie” tecniche fotografiche, delle vecchie apparecchiature e nello specifico della Polaroid. Questo mezzo fotografico è stato il primo con il quale iniziai a fotografare all’età di otto anni, pertanto ho pensato di percorrere la ricerca creativa proprio ripartendo dalle pellicole istantanee. Avendo a disposizione diverse pellicole in B/N ho iniziato a girare per i quartieri di Roma, dove sono presenti strutture più o meno abbandonate e molto interessanti, che sono diventate il simbolo di alcune zone nonché parte integrante della città. Immediatamente ho scoperto quante possibilità creative offrisse questa pellicola e quanto bene si adattasse a questo tipo di sperimentazione fotografica. Con questa ricerca ho voluto sottolineare questo aspetto, a volte un po’ tetro di questi manufatti, che sono a metà tra l’archeologia e l’innovazione. Molte delle zone fotografate, sono state completamente recuperate, rinnovate e rivalutate. Era mia intenzione evidenziare come il passato si integra al presente, trasformandosi, evolvendosi e, dando vita a qualcosa di completamente nuovo…!!!
  • Polarcheos 26

    854,00 
    Carlo di Giacomo Tecnica: Fotografia Dimensione: 33 x 40 cm Descrizione: Questa ricerca è nata a partire dal mezzo fotografico, ovvero dal desiderio di sperimentare utilizzando un apparecchio analogico. Dopo tanti anni dedicati alla fotografia digitale, infatti, ho trovato interessante riappropriarmi delle “vecchie” tecniche fotografiche, delle vecchie apparecchiature e nello specifico della Polaroid. Questo mezzo fotografico è stato il primo con il quale iniziai a fotografare all’età di otto anni, pertanto ho pensato di percorrere la ricerca creativa proprio ripartendo dalle pellicole istantanee. Avendo a disposizione diverse pellicole in B/N ho iniziato a girare per i quartieri di Roma, dove sono presenti strutture più o meno abbandonate e molto interessanti, che sono diventate il simbolo di alcune zone nonché parte integrante della città. Immediatamente ho scoperto quante possibilità creative offrisse questa pellicola e quanto bene si adattasse a questo tipo di sperimentazione fotografica. Con questa ricerca ho voluto sottolineare questo aspetto, a volte un po’ tetro di questi manufatti, che sono a metà tra l’archeologia e l’innovazione. Molte delle zone fotografate, sono state completamente recuperate, rinnovate e rivalutate. Era mia intenzione evidenziare come il passato si integra al presente, trasformandosi, evolvendosi e, dando vita a qualcosa di completamente nuovo…!!!
  • Polarcheos 27

    3.177,00 
    Carlo di Giacomo Tecnica: Fotografia Dimensione: 65 x 80 cm Descrizione: Questa ricerca è nata a partire dal mezzo fotografico, ovvero dal desiderio di sperimentare utilizzando un apparecchio analogico. Dopo tanti anni dedicati alla fotografia digitale, infatti, ho trovato interessante riappropriarmi delle “vecchie” tecniche fotografiche, delle vecchie apparecchiature e nello specifico della Polaroid. Questo mezzo fotografico è stato il primo con il quale iniziai a fotografare all’età di otto anni, pertanto ho pensato di percorrere la ricerca creativa proprio ripartendo dalle pellicole istantanee. Avendo a disposizione diverse pellicole in B/N ho iniziato a girare per i quartieri di Roma, dove sono presenti strutture più o meno abbandonate e molto interessanti, che sono diventate il simbolo di alcune zone nonché parte integrante della città. Immediatamente ho scoperto quante possibilità creative offrisse questa pellicola e quanto bene si adattasse a questo tipo di sperimentazione fotografica. Con questa ricerca ho voluto sottolineare questo aspetto, a volte un po’ tetro di questi manufatti, che sono a metà tra l’archeologia e l’innovazione. Molte delle zone fotografate, sono state completamente recuperate, rinnovate e rivalutate. Era mia intenzione evidenziare come il passato si integra al presente, trasformandosi, evolvendosi e, dando vita a qualcosa di completamente nuovo…!!!
  • Polarcheos 17

    3.177,00 
    Carlo di Giacomo Tecnica: Fotografia Dimensione: 65 x 80 cm Descrizione: Questa ricerca è nata a partire dal mezzo fotografico, ovvero dal desiderio di sperimentare utilizzando un apparecchio analogico. Dopo tanti anni dedicati alla fotografia digitale, infatti, ho trovato interessante riappropriarmi delle “vecchie” tecniche fotografiche, delle vecchie apparecchiature e nello specifico della Polaroid. Questo mezzo fotografico è stato il primo con il quale iniziai a fotografare all’età di otto anni, pertanto ho pensato di percorrere la ricerca creativa proprio ripartendo dalle pellicole istantanee. Avendo a disposizione diverse pellicole in B/N ho iniziato a girare per i quartieri di Roma, dove sono presenti strutture più o meno abbandonate e molto interessanti, che sono diventate il simbolo di alcune zone nonché parte integrante della città. Immediatamente ho scoperto quante possibilità creative offrisse questa pellicola e quanto bene si adattasse a questo tipo di sperimentazione fotografica. Con questa ricerca ho voluto sottolineare questo aspetto, a volte un po’ tetro di questi manufatti, che sono a metà tra l’archeologia e l’innovazione. Molte delle zone fotografate, sono state completamente recuperate, rinnovate e rivalutate. Era mia intenzione evidenziare come il passato si integra al presente, trasformandosi, evolvendosi e, dando vita a qualcosa di completamente nuovo…!!!
  • Roxana Caballero Tecnica: Finto mosaico, realizato con una tecnica sviluppata per l'artista    
  • Volti di Torino

    231,00 

    Elena Laurella

    Tecnica: Olio su cartoncino formato A4
    Anno: ND
    Dimensione: 21 x 29,7 cm
    Descrizione: La mia opera intitolata "Volti di Torino" è un viaggio attraverso la trasformazione della città, esplorando le sue molteplici dimensioni culturali e sociali.
    In questa mia opera, ho voluto rappresentare uno dei volti che oggi popolano la città, una donna
    cinese, simbolo di una delle tante realtà che stanno contribuendo alla rinnovata identità di Torino.
    Il soggetto del dipinto è una donna con lineamenti delicati, ma fortemente espressivi. La sua figura,
    in primo piano, è emblema di una nuova generazione che ha trovato casa e spazio in questa città storicamente legata alle tradizioni. Ho scelto di concentrarmi sul volto della donna per enfatizzare la sua espressione, che racconta la forza di una cultura che si mescola a quella torinese (acconciatura con fiori tipici del loro folclore e la Mole Antonelliana simbolo di Torino), portando con sé nuove prospettive, valori e colori.
    Un aspetto fondamentale del mio lavoro è l’uso del colore grigio di Payne, con cui ho dipinto il
    volto della figura. Questo colore, un grigio profondo e leggermente freddo, non è casuale. Esso
    richiama la tipica atmosfera uggiosa e malinconica del cielo torinese, che spesso sfuma in tonalità di
    grigio durante l’inverno. Tuttavia, questo grigio non è inteso come un colore triste, ma come una metafora della città stessa: un luogo in continua evoluzione, che, nonostante le difficoltà e le sfide, trova sempre nuova vita e nuove energie: non a caso i fiori e le labbra sono arancioni.
  • Patrizia Piantieri
    Tecnica: riproduzione su tela
    Anno: ND
    Dimensione: 42 x 32 cm
     
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