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ERSA Tecnica: Mista , acrilico e marker nero su tela Anno: 2023 Dimensione: 80 x 80 cm Descrizione: Il legame tra umanità e natura, che mette in discussione l'impatto umano sull'ambiente. È un inno alla complessità dell'esistenza umana, che invoca le nostre responsabilità e la nostra capacità di influenzare il mondo che ci circonda.
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Cinarof Tecnica: Acrilico Anno: 2022 Dimensione: 70 x 80 cm Descrizione: L’immaginario creato richiama un universo surreale, generando uno scenario paradossale che vuole porsi nel limbo tra il paradisiaco e l’angosciante, lasciando libera interpretazione alla concezione delle nuvole come fumo o cristalli di vapore acqueo. Il paesaggio vive sotto la pelle di chi dipinge: è un luogo interno nella mente in cui abitano ferite aperte, nervi a fior di pelle, la stabilità è in fiamme. A corpo nudo e rannicchiato per cercare di restare rigidamente in equilibrio, un corpo sembra guardarsi attorno, e in modo ambivalente pare paradossalmente a suo agio e comprensibilmente smarrito, e recita: ‘Pelle mia dai capillari fragili Che sussulti al soffio lieve e ti infiammi, Radici mie come edera reggono illusoriamente una seduta dalla precaria stabilità . Paradosso dei livelli, sogno o incubo? Nello smarrimento rannicchiata mi accingo ad ammirare il paesaggio interno catastrofico, agio ambiguo perché sono le radici, asfissia paralizzante per tentare di mantenere un teso equilibrio. Gente dalla pelle sottile, puoi stenderci la pellicola su quei nervi, che non farebbe differenza. Pelle tanto sottile da non cicatrizzare le ferite aperte, carne viva che percepisce le sfumature. Eredità transgenerazionale del dolore celato, squarcio la coperta di collera e mi immergo’.
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La Vivi Tecnica: Tecnica mista, Acrilico, Olio Anno: 2024 Dimensione: 80 x 80 cm Descrizione: L'equilibrista tiene a sua volta in equilibrio la Terra rappresentata da una sfera mentre sullo sfondo arrugginito compare un fiore simbolo di speranza.
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La Vivi Tecnica: Tecnica mista, Acrilico, Olio, Gesso Anno: 2024 Dimensione: 80 x 80 cm Descrizione: Nell'opera due figure sono appese ad una corda lontano dal mondo quasi completamente oscurato e lontano dalla luna. Cercano una salvezza nell'amore inteso come sentimento assoluto l'unica cosa in cui ancora credono.
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Sarah Di Marco Tecnica: Acrilico, Carta, Oggetti trovati, Plastica Anno: 2024 Dimensione: [senzacornice1] cm Descrizione: In “Stai zitta. Autoritratto, Vol.2” l’artista sceglie materiali semplici e corruttibili – cellophane, sale, carta – per costruire una superficie che è al tempo stesso pelle e specchio. La materia, increspata e irregolare, nasce dalla reazione tra la pellicola di plastica e i cristalli di sale, trasformandosi in una trama che cattura la luce e ne restituisce riflessi opachi. Al centro della composizione si apre un taglio orizzontale, riparato da spilli: uno sbocco precluso, una ferita mal cucita i cui margini sono tesi tra vulnerabilità e controllo. Non si tratta di una rappresentazione somatica ma di una immagine simbolica dell’identità: la dimensione dell’autoritratto si esprime fuori dal registro convenzionale, per collocarlo in uno spazio concettuale e materico. Il sé diventa pelle riflettente, ferita cucita, tensione tra visibilità e occultamento: un’immagine che interroga lo spettatore non su chi sia l’artista, ma su come ogni identità si componga di aperture e negazioni, fragilità e difese.
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Erika Bettin Tecnica: Acrilico e inchiostro, tela su cartoncino Anno: 2024 Dimensione: 18 x 24 cm Descrizione: Il gesto impossibile ma poetico dell’elefante: una creatura terrestre che sfida la gravitò con la delicatezza di un gioco. L’opera nasce dall’idea che ogni essere, anche il più massiccio, possa conoscere la leggerezza. La mongolfiera che normalmente porta esseri umani diventa così un modo per interrogare i confini fra forza e sogni, fra materia e respiro.
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Erika Bettin Tecnica: Acrilico e inchiostro, tela su cartoncino Anno: 2024 Dimensione: 20 x 40 cm Descrizione: Sogno o stanchezza, gioco o prigione? Il contrasto è la base del dipinto, una base dalle radici lunghe e profonde come la solitudine. Un esilio che si prende gioco dell’umanità o il riposo del fanciullo, breve pausa dalla realtà dell’essere adulto.
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Paolo Cremona Tecnica: AI e postproduzione digitale Anno: 2025 Dimensione: 35 x 50 cm Descrizione: La scena è un tableau vivant sospeso tra mitologia e psiche. Al centro visivo, un uomo giace in una vasca colma di fiori secchi, immobile come in un eterno intervallo. Il suo corpo richiama la posa di Marat, ma svuotata di pathos rivoluzionario: qui il martirio non è politico, è sentimentale. La ferita sul petto e il biglietto “Per sempre” diventano indizi di una promessa spezzata che continua a sanguinare. Di fronte a lui, una donna e un uomo siedono a un piccolo tavolo, rigidamente composti, come due poli di un unico sistema emotivo. Il loro silenzio è un duello interiore. L’omaggio a Marina Abramović non è imitazione, ma riconoscimento: l’atto del guardarsi diventa atto del ferirsi, dell’ascoltare le crepe, del misurare ciò che resta dopo lo strappo. Ai lati, due manichini custodiscono la scena come guardiani vuoti. Sono identità non abitate, gusci simbolici di ciò che la relazione ha svuotato o lasciato indietro. Sul fondale, un cielo dipinto ospita cuori attraversati da un unico occhio: è il ricordo che continua a osservare, giudicare, trattenere. Un pantheon fragile, domestico, fatto di icone che conoscono più di quanto mostrano. La loro presenza trasforma la stanza in un teatro interiore in cui niente accade, ma tutto pesa.
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Paolo Cremona Tecnica: AI e postproduzione digitale Anno: 2025 Dimensione: 35 x 50 cm Descrizione: Ispirata alla Ballata dell’amore cieco di Fabrizio De André e all’estetica di Guy Bourdin, l’opera mette in scena il silenzio dopo il sacrificio. La donna, ridotta a manichino, diventa simbolo dell’amore senza empatia; l’uomo riverso a terra è il dono estremo e inutile; il cane che si nutre accanto a loro evoca il verso “il cuore di sua madre l’ha dato impasto ai cani”, emblema dell’amore cieco e distruttivo. Attraverso un realismo surreale e una palette desaturata, – Non mi fido – esplora la fine della fiducia come condizione dell’amore contemporaneo. La scena non racconta la violenza, ma la sua eco: il momento in cui la passione si spegne e resta solo la forma, bellissima e vuota, di ciò che fu umano.
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Virginia Saracino Tecnica: Digitale, IA Anno: 2024 Dimensione: 29,7 x 42 cm Descrizione: L'opera rappresenta l'impossibile, il contrasto di elementi naturali, caldo freddo, ciò che solo la mente può vedere, ed è assurdo pensare che in un mondo dove l'essere umano può fare tutto, questa immagine non potrà mai essere riprodotta nella realtà, o forse si?
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Virginia Saracino Tecnica: Digitale, IA Anno: 2024 Dimensione: 29,7 x 42 cm Descrizione: L'opera rappresenta l'impossibile, il contrasto di elementi naturali, caldo freddo, ciò che solo la mente può vedere, ed è assurdo pensare che in un mondo dove l'essere umano può fare tutto, questa immagine non potrà mai essere riprodotta nella realtà, o forse si?
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Giulia Marzani Tecnica: Assemblage Anno: 2025 Dimensioni: 74cm x 55,5cm Descrizione: Cola la Notte, si alza il sipario, si accende l’Immaginazione. La Notte inghiottisce la razionalità, la mastica e la restituisce illuminata su un palco immaginifico, dove l’illuminazione è luce ma anche Intuizione. Un razzo vive il suo solitario Countdonwn e un gruppo di Onironauti esplora inediti equilibri, provocando colature nell’organizzazione del Sistema. Nel retropalco staziona il Piano di Realtà nella sua luccicante imperfezione, evocando il prossimo ritorno. Il Tempo si fonde con lo Spazio e prende la forma di una Linea scandita da centimetri e pollici. Dove il residuo diurno si trasforma in Insolito Quotidiano tutto è sospeso, attratto dal magnetismo della Luna, che ci invita a farci strada nei suoi crateri, dove sembrerà di perdersi per un istante prima di ritrovarsi (in fondo al tunnel).
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Ksenia Yarosh Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2024 Dimensione opera: 100 x 60 cm Descrizione: La connessione emotiva, profonda, che non ha bisogno di parentela di sangue o di formalità sociali. La connessione che lega i simili tra di loro, ma diversi dal resto del mondo.
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Marco Calabrese Tecnica: 3D Computer Graphic and digital postproduction Anno: 2025Dimensione senza cornice: 2 monitor x 70cm x 100cmDescrizione: L'opera consta di due monitor 70cmx100cm nei quali vengono riprodotti in loop due video (uno per monitor) e di un paio di cuffie che riproducono una traccia ambient drone costruita perché combacino l'inizio e la fine, in modo da generare uno spazio contemplativo e di immersione. I due monitor rappresentano la vista attraverso due microscopi SEM puntati su due creature appartenenti al mondo narrativo sci-fi di Chtonia, creato originariamente come tesi finale per il Master "3D Visual Design" di AANT-Roma. (—> https://chtonia.com)
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Emanuele Bevilacqua Tecnica: Inchiostro Anno: 2024 Dimensione: 56 x 56 cm Descrizione: -illustrazione surreale a colori con volti di persone e le loro identità -pezzo unico dipinto a mano, firmato sulla parte frontale -i tratti e lo stile sono unici originali e di mia fattura -il disegno è realizzato su carta fabriano 100% cotone 300 gr con inchiostro di china -le dimensioni totali sono di 56x56 cm
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Minuela Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2025 Dimensione: 50 x 70 cm Descrizione: Questo dipinto è un invito a esplorare senza paura e ad accogliere l’ignoto con cuore aperto. In un mondo in cui le culture si intrecciano sempre di più, il legame che nasce dall’incontro con l’altro diventa un filo prezioso: ci nutre, ci trasforma e ci connette. Quest’opera è dedicata a chi vive tra due culture, a chi ha avuto la fortuna di contaminarsi, crescere e imparare attraverso le differenze. È un omaggio alla diversità e alla bellezza dell’incontro, perché ogni legame autentico nasce proprio dalla volontà di conoscersi, davvero.
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Minuela Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2024 Dimensione: 50 x 70 cm Descrizione: Questo lavoro racconta un legame nato nel deserto. Un legame ormai invisibile ma ancora molto potete, sospeso tra tentativi e distanze, ma profondamente sentito. Non ha preso forma nella quotidianità, ma ha trovato dimora nella memoria e nel cuore. “Sei nel mio cuore” era la frase che si ripetevano, ed è così che è rimasto, come un ricordo vivo, che esiste anche se non si è mai realizzato. Perché i legami per essere autentici possono essere nei nostri cuori ma non necessariamente nelle nostre vite quotidiane, alcuni si intrecciano solo per un istante, ma restano con noi per sempre.
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J.o.B. Tecnica: Acrilico su tela Anno: ND Dimensione senza cornice: 20 x 20 cm l'una
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Yyurize Tecnica: Digital painting / stampa Anno: 2021 Dimensione senza cornice: 30 x 30 cm
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Yyurize Tecnica: Digital painting / stampa Anno: 2021 Dimensione senza cornice: 30 x 30 cm
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Yyurize Tecnica: Digital painting / stampa Anno: 2021 Dimensione senza cornice: 30 x 30 cm
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Yyurize Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2023 Dimensione senza cornice: 18 x 25 cm
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Yyurize Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2022 Dimensione senza cornice: 40 x 50 cm








































