Arteaporte
  • DREAMER

    3.382,00 
    Becho Tecnica: Mosaico in tessere cubiche di plastica. Dimensione: 102 x 102 cm Anno: 2022 Descrizione: Nell’opera, un mosaico quadrato composto da 24.356 pixel di plastica, incontriamo un Minotauro addormentato in fase REM. Sta sognando di giocare a Pac-Man, il celebre videogioco che, inconsciamente, gli ricorda il labirinto in cui è rinchiuso da sempre. Insegue piccole palline gialle — il suo personale filo di Arianna — cercando di sfuggire ai fantasmini colorati del passato che lo inseguono, pronti a farlo fallire ancora una volta. Per il povero Minotauro, realtà e sogno si somigliano fin troppo. E forse, nel suo eterno vagare, non c’è mai davvero uscita.
  • Made USA

    7.600,00 
    Becho Dimensione: 134 cm (diametro) Anno: 2022 Descrizione: L'opera in formato tondo è costituita da 34.394 pixel (bits) , tessere cubiche di plastica ad incastro che formano un mosaico digitale dai colori industriali; quest'ultima fa parte di una serie di lavori (ICONX) che hanno come denominatore comune “immagini iconiche”. I simboli convivono tra di loro anche se a volte in contrapposizione e attraverso nuove iconologie e contesti si realizzano e sfociano nel sarcasmo surreale o il dissacratorio. In questo caso chiari i riferimenti alla Pop-Art di Roy Lichtenstein , non solo nel soggetto, ma anche nella tipica retinatura dei colori ( scacchiera chiaro/scuro) che ricordano le sue opere comics; nonché riproposte le conoscenze sugli studi della percezione visiva (vedi sintesi cromatica) intrapresi già da tempo addietro dagli artisti del Pointillisme, come Paul Signac. L'opera in questione raffigura l’obiettivo di una macchina fotografica (prodotta negli USA), al centro dell’immagine il chiaro riferimento al mito greco, ovvero la Gorgone Medusa (assonanza con le parole Made Usa ) dalla chioma costituita da serpenti, che diventa analogia tra lo sguardo di quest’ultima che pietrifica chi la guarda (secondo la leggenda) e il probabile scatto di un fotografo dei nostri tempi. L'opera vuole ricordare che fotografare la realtà, può significare anche pietrificare ciò che ci circonda.
  • LECROPTIKOS

    3.560,00 
    Becho Tecnica: Mosaico in tessere cubiche di plastica, Dimensione: 123.5 x 91 cm Anno: 2022 Descrizione: L'opera è composta da 26.798 tessere cubiche di plastica a incastro. Il soggetto è un autoritratto dallo sguardo deciso e severo, che con sottile ironia afferma: “L’Arte è alta risoluzione”. Una frase provocatoria, in netto contrasto con l’aspetto volutamente pixellato e a bassa risoluzione dell’immagine. Il richiamo alla Pop Art di Roy Lichtenstein è evidente: non solo per il balloon con testo integrato e i colori forti e irreali, ma anche per l’uso della retinatura tipica delle sue opere. Sebbene il soggetto sia più realistico rispetto ai fumetti amati da Lichtenstein, lo spirito è lo stesso. Inoltre, l’opera richiama gli studi sulla percezione visiva e sulla sintesi cromatica già affrontati dagli artisti del Pointillisme, come Paul Signac. Il tutto contribuisce a rafforzare il tono sarcastico e tagliente della battuta del protagonista, giocando in modo intelligente tra forma, tecnica e significato.
  • REMOVE!

    1.335,00 
    Becho Tecnica: Mosaico in tessere cubiche di plastica Dimensione: 60 x 80 cm Anno: 2022 Descrizione: L'oL’opera, composta da 11.824 pixel di plastica, ritrae il volto austero e intenso di Michelangelo Buonarroti, gigante del Rinascimento italiano. Da sempre sostenitore del “togliere” più che dell’“aggiungere”, vedeva nella scultura la vera arte dell’essenziale: liberare la forma, scavando via il superfluo. “Caro Michelangelo, perché non parli?!” Oggi, forse, la risposta sarebbe arrivata secca, digitale e definitiva: “Remove!” Un omaggio ironico a chi ha scolpito il silenzio… con forza titanica.
  • DAMN PAINT!

    1.335,00 
    Becho Tecnica: Mosaico in tessere cubiche di plastica Dimensione: 60 x 80 cm Anno: 2022 Descrizione: L’opera, composta da 11.824 tessere cubiche di plastica, ritrae Caravaggio in versione digitale e decisamente pixelata. A dargli voce, una frase immaginaria e rabbiosa: “Dannata pittura!”, mentre il colore cola verso il basso come a fuggire dal quadro. Un omaggio ironico e dissacrante al maestro maledetto, che forse – tra una rissa e un capolavoro – l’avrà anche pensato davvero.
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