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Alessandra Dell'Atti Tecnica: Colori acrili e a olio Anno: 2024 Dimensione : 100cm x100cm Descrizione: Il quadro prende il titolo dalla piccola coccinella sulla foglia che ha più peso della scarpa ( beni materiali)
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Venere Rizzo Tecnica: ACRILICO E OLIO Anno: 2021 Dimensione : 65X95 cm Descrizione: OMAGGIO A FURIA, LA BALENA, TRANSITATA NELLO STRETTO CON UNO STRASCICO DI RETI SULLA CODA
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Tecnica: Olio su tela Anno: 2024 Dimensione : 60cm x 80 cm Descrizione: Dipinto a olio realizzato mediante il riuso di scarti di tela e carta da parati rattoppati tra loro. È parte di una limitata serie di dipinti volti a dar voce a chi non ha più voce: storie di donne di ieri, oggi e domani. Rappresenta la libertà di scelta in un contesto storico-sociale di privazione dell'autodeterminazione femminile.
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Tecnica: PLA Anno: 2024 Dimensione : 70 cm x 40 cm x 15 cm Descrizione: La scultura composta da silhouette di figure umane all'interno di quadrati, con il tema della città e della solitudine, rappresenta un'opera d'arte che riesce a catturare con grande efficacia l'essenza dei tempi moderni. La città, spesso vista come un luogo di connessione e interazione, viene qui reinterpretata come uno spazio di isolamento e alienazione. Le silhouette umane, racchiuse nei quadrati, suggeriscono l'idea di individui intrappolati in gabbie invisibili, separati l'uno dall'altro. Questi quadrati possono essere visti come metafore delle abitazioni urbane, degli uffici, o anche delle celle tecnologiche che ci imprigionano, come gli schermi dei nostri dispositivi. Ogni figura è sola, nonostante la vicinanza fisica agli altri, evidenziando un paradosso della vita moderna: l'isolamento nella folla. Forme semplici ma potenti vengono utilizzate per esprimere un sentimento complesso e profondamente umano. L'assenza di dettagli nelle silhouette permette agli spettatori di proiettare se stessi e le proprie esperienze personali nelle figure, rendendo l'opera universale e accessibile. La scelta di utilizzare quadrati rigidi contrasta con la fluidità delle forme umane, sottolineando la tensione tra la struttura della città e la natura innatamente sociale dell'uomo. Inoltre, la disposizione delle figure all'interno dei quadrati può suggerire un senso di ordine precostituito e di routine, tipico della vita urbana. Tuttavia, questo ordine apparente non riesce a nascondere il vuoto esistenziale che permea l'opera. La solitudine delle figure è palpabile e invita lo spettatore a riflettere sul proprio rapporto con la città e con gli altri. In conclusione, questa scultura non è solo una rappresentazione della solitudine urbana, ma anche una critica sottile e profonda della condizione umana nel contesto delle moderne metropoli. È un'opera che invita alla riflessione, offrendo uno spunto per considerare come la struttura delle nostre vite quotidiane.
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Luca Ravera Tecnica: Scattato con obiettivo vintage anni '70 Stampato con inchiostri a pigmenti (o stampe Giclée) su carta Fine-Art ILFORD Gallery baryta 310 gr. Montato su DiBond 75×50 Anno: 2020 Dimensione : 75cm H x 50cm L x 2cm P Descrizione: "I Segni dell'Uomo – Geometrie #09 – Parco Dora" cattura la trasformazione urbana di Torino attraverso un potente studio geometrico in bianco e nero. L'immagine inquadra un dettaglio dell'ex stabilimento Vitali, ora parte integrante del Parco Dora. La composizione verticale enfatizza la maestosità della struttura industriale, con le sue caratteristiche alette disposte in una sequenza ritmica che crea un gioco di luci e ombre. Il contrasto è ulteriormente accentuato dalla presenza organica di vegetazione rampicante che si arrampica sulla struttura, simboleggiando il dialogo tra passato industriale e rinascita naturale. Quest'opera fotografica si inserisce perfettamente nel tema della rigenerazione urbana, documentando come Torino abbia trasformato 456.000 metri quadri di ex area industriale in uno spazio pubblico vibrante. La scelta del bianco e nero esalta la texture architettonica e crea un ponte visivo tra il passato produttivo e il presente ricreativo dell'area, dove le vestigia industriali sono state integrate nel nuovo tessuto urbano.
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Renzo Biolchi Tecnica: Acrilico Anno: 2022 Dimensione: 73 cm x 73 cm Descrizione: //
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Renzo Biolchi Tecnica: Acrilico Anno: 2020 Dimensione: 73 cm x 73 cm Descrizione: Il cervello come ricettore ed emittitore di informazioni.
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Mengu Tecnica: Mista Anno: 2022 Dimensione: 100 x 100 Descrizione: Quando stavo osservando le ultime immagini catturate dai telescopi spaziali, mi sono trovato a riflettere sull'"essere". Ho trovato sorprendente la somiglianza e i modelli comuni delle immagini scattate con il microscopio elettronico e i grandi telescopi. È così che è nata la Commedia Cosmica. Parla del cancro, dello spazio esterno, della depressione e di come abbiano la stessa rappresentazione visiva. Qualsiasi scelta può essere il percorso giusto oppure nessuna. Perché alla fine niente è importante se non la danza armonica della distruzione e della ricreazione. Ogni giorno moriamo, ogni giorno rinasciamo. Perché siamo tutti uno, unificati, dai piccoli quark di una stella esplosiva alle piccole cellule morte nei nostri corpi. Niente è reale, tutto è serio, e non esiste giusto o sbagliato, solo l'esistenza che cambia forma da un'eternità all'altra.
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Mengu Tecnica: Acrilico|Gesso|Gouache|Matita|
Tempera|Cartapesta Anno: 2023 Dimensione: 64 x 100 Descrizione: Adoro il tema della "coesistenza" delle particelle quantistiche, che rivela la natura paradossale della realtà. Le particelle quantistiche possono esistere in più stati contemporaneamente, sfidando il nostro senso comune di logica e ordine. Trovo questo affascinante e bellissimo, poiché mi ricorda che gli opposti non sono nemici ma partner in un equilibrio dinamico. Di solito tendiamo a pensare che due opposti non possano coesistere, eppure lo sperimentiamo ogni giorno. Credo che il bianco e il nero, il bene e il male, la distruzione e la costruzione non siano forze opposte, ma piuttosto coesistenti in sincronia. Tra i miei sbalzi d'umore, trovo una simile armonia di transizione. Quando il mio drago della gioia emerge in superficie, il mio drago oscuro è già risvegliato, cresciuto e pronto a giocare, o viceversa. Contrariamente a ciò che la maggior parte delle persone presume, i draghi non stanno effettivamente combattendo; giocano con gioia quando si trovano. Il cervello umano, abituato a pensare in termini di dualità, presume che i draghi siano in guerra e che uno non possa esistere senza l'altro. Ma il viola non contiene forse sia il rosso che il blu? Si dice che la luce a volte si comporta come una particella ma altre volte come un'onda. Lo stesso elemento che crea i colori può anche essere la causa principale della tensione. La natura paradossale dell'anima è la spina dorsale dei miei dipinti. Le corde nel dipinto collegano vari punti, creando un motivo simile a una costellazione che lega tutto insieme. Alcune corde sono tese e rigide, mentre altre sono allentate e rilassate, riflettendo il flusso e riflusso della vita. Voglio che il pubblico si chieda: le corde si allentano perché vogliamo liberarci della tensione o accompagnano il nostro ritmo mentre ci rilassiamo? -
Tecnica: Tecnica mista acrilico e smalto Anno: ND Dimensione: 60 x 90 cm
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Tecnica: Tecnica Mista, e gesso Anno: ND Dimensione: 60 x 80 cm
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Tecnica: Tecnica Mista, e smalto su tela Anno: ND Dimensione: 50 x 100
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Tecnica: Tecnica Mista, e smalto su tela Anno: ND Dimensione: 70 x 100
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Anno: // Tecnica: Tecnica Mista, acrilico, smalto e gesso Dimensione: 60 x 80 cm
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Anno: 2024 Tecnica: Acrilico Dimensione: 65×90 Descrizione: "Of Flesh and Flora” is an evocative exploration of the delicate dance between sensuality and nature, where the boundaries between human form and botanical life blur in surreal harmony.It’s a story of transformation, where human and flora are not separate entities but extensions of one another. It celebrates the primal, unspoken bond between humanity and the natural world, suggesting a return to origins, a merging of spirit with the earth’s mysteries and erotism.