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A.M. Colore Tecnica: Mista a 4 mani Anno: 2018 Dimensione: 70 x 100 cm Descrizione: Pannello in fibra di legno riciclato Rivestimento del pannello con ritagli assemblati di vecchie tavole architettoniche disegnate a matita e stesura superficiale di colore acrilico verde Inserto : recupero di scarto di lattoneria in rame per edilizia Finitura superficiale con una colata di resina epossidica trasparente .
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A.M. Colore Tecnica: Mista a 4 mani Anno: 2019 Dimensione: 70 x 100 cm Descrizione: Immagini evocative nella memoria semantica Pannelli riciclati di varie dimensioni , assemblati e sovrapposti tra loro . Rivestimento delle parti assemblate con ritagli di vecchie tavole architettoniche disegnate a matita e stesura superficiale di colore acrilico bianco Finitura superficiale con una colata di resina epossidica trasparente
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Giulia Giacomelli Tecnica: olio su tela Anno: 2023 Dimensione: 50cm x 70cm Descrizione: "Con-tatto" rappresenta una figura femminile, che, nonostante sia inserita in un contesto sociale, resta in contatto con le sue emozioni. In un mondo che tende a distrarti continuamente, portando la tua attenzione fuori da te, l'opera è un invito ad restare aperti, mantenendo, però, il contatto con se stessi. Ti dice: "Cosa sta avvenendo adesso dentro di te? Come ti senti? Sentiti e rapportati a questo sentimento con tatto, amorevolezza!"
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Sandra Rettori Tecnica: Acrilico e pastello su carta vintage Anno: 2022 Dimensione: 50cmX70cm Descrizione: Quest’opera fa parte di una serie che ho chiamato Poster d’Artista e l’ho realizzata su una carta vintage proveniente da una cessata attività di una tipografia. La carta ingiallita e vissuta mi ha ispirato questi disegni su fondi colorati che sono realizzati con pastelli o fusaggini senza bozzetti preparatori.
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Silvia Corti Tecnica: Fotografia, Trittico che riporta sul retro dell’opera la scritta: “Sussurro alla tua pelle con la vibrazione delle mie emozioni.” Anno: 2025 Dimensioni: 50 X 70 cm Descrizione: Questo trittico è una deflagrazione sensuale di luce, corpo e memoria. È un linguaggio che non si pronuncia, ma si manifesta: un’emanazione silenziosa, un sussurro visivo che vibra nello spazio tra un’emozione e l’altra. La parola, qui, si fa carne pulsante, colore liquido, riflesso che pulsa sotto la pelle. È l’istante prima del linguaggio, quello in cui si sente tutto, ma non si può ancora dire nulla. Ogni immagine è un respiro trattenuto, una soglia in cui il corpo incontra la parola nel suo stato più primitivo: quello della vibrazione. L’opera nasce da un ascolto profondo della materia – luce, metallo, superficie – che diventa veicolo di un contatto più sottile. È una poesia muta che si insinua nei sensi, innescando un cortocircuito tra la vista e il sentire. Completa il trittico una frase, sospesa tra il desiderio e l’intimità: “Sussurro alla tua pelle con la vibrazione delle mie emozioni.” Questa dichiarazione non è soltanto testo: è il cuore segreto dell’opera, il suo battito sommerso. È la prova che l’arte, come la parola, può accadere senza essere detta, trasformandosi in atto sensibile, in tocco, in verità incarnata. Come scriveva Lalla Romano, “le parole sono segni, e si può anche scrivere con la pelle”; e in fondo, è proprio ciò che accade qui. Le immagini si fanno corpo, e nel loro silenzio visivo echeggia quella “voce che non è voce” evocata da Eugenio Montale – la stessa che ci attraversa quando il linguaggio cede il passo all’essenza. È lì che si crea lo spazio per un legame: tra noi, leggere.




















