Arteaporte
  • Chi.Collage   Tecnica: Collage analogico con "fotografia inutile" come sfondo Anno: 2024 Dimensione: 40cm x 30cm Descrizione: Siamo insieme da 11 anni, abbiamo vissuto tanti momenti belli però abbiamo avuto anche una crisi durante la quale ci siamo quasi lasciati. Nonostante fossimo su lunghezze d'onda diverse l'amore c'era ancora. Dopo quella crisi il nostro rapporto è cambiato, il nostro ecosistema è più in equilibrio. Questo non vuol dire che non ci siano dei momenti di tensione o discussioni, però questi episodi sono diventati delle occasioni per rinascere. Durerà per sempre? Non lo sappiamo, ovviamente abbiamo dei progetti però ci piace vivere il presente, effimero quanto infinito." (ROBERTA)   No Vendita.
  • Michela Taeggi     Tecnica: Photo trouvée, foglia d'oro. Anno: 2024 Dimensione: 47×37 cm Descrizione: Questo progetto è dedicato a tutte le donne che lottano contro situazioni di controllo o violenza domestica, dove la loro libertà e dignità sono minacciate costantemente. A tutte quelle donne che trovano la forza di resistere e che continuano a cercare la propria voce e a difendere la propria dignità giorno per giorno. L'amore vero è libertà e rispetto reciproco, non abuso e sopraffazione. È un invito a tutte le donne a non confondere il vero amore con le catene che limitano la loro libertà.
  • Final statement

    356,00 
    Michela Taeggi     Tecnica: Photo trouvée, foglia d'oro. Anno: 2024 Dimensione: 40 x 50 cm Descrizione: Final Statement è un progetto intimo e corale nato da una riflessione personale sulle ultime parole ascoltate da persone amate, parole che — consapevoli o involontarie — hanno segnato la fine di un legame. Il punto di partenza è autobiografico, ma si intreccia presto a un’indagine più ampia, ispirata a uno studio sulle dichiarazioni finali dei condannati a morte negli Stati Uniti. Nonostante il contesto drammatico, in quelle ultime parole emerge una sorprendente densità emotiva fatta di amore, perdono e riconoscenza. Le parole più ricorrenti? “Amore”, “Dio”, “grazie”, “famiglia”, “scusa”. Da qui, l’idea di chiedere ad amici e conoscenti di condividere le ultime parole udite da chi non c’è più. Il risultato è un’opera collettiva che attraversa dolore e memoria, ma approda alla luce: un invito ad ascoltare davvero, a cogliere il valore profondo delle parole, anche — e soprattutto — quando bruciano. Perché ciò che resta può diventare consolazione, direzione, testimonianza viva di un legame che, in qualche modo, continua.
  • Aeon’s Oculus

    213,00 
    AlieNadia Tecnica: Trasformazione digitale di dipinto in acrilico su tela e radiografia. Anno: 2022 Dimensioni: 40cm x 40cm Descrizione: Talvolta anche la stella più brillante non ce la fa più. Succede che quando esaurisce il suo carburante collassa su se stessa ed esplode in una supernova. Parrebbe la fine, in realtà non è altro che un nuovo magnifico inizio: sebbene solo per un breve istante diventi l’oggetto più splendente nel cielo, le conseguenze che questo porta con sé influenzano a lungo tutto l’ambiente circostante. Le onde d'urto generate da questa esplosione, sovraccaricando questo folgorante relitto stellare e tutto ciò che lo circonda, fanno brillare i detriti in un’incredibile varietà di radiazioni elettromagnetiche. La stella di neutroni che lascia dietro di sé è il suo concentrato vitale da cui si possono formare nuovi destini, nuova polvere di stelle destinata a divenire sole nell’eterno divenire. Non posso fare a meno di cogliere la connessione con l’universale afflato che aggrega il cosmo in una catena in cui l’uomo è al contempo riproduzione infinitesima e infinita. E in questo equilibrio in cui ci troviamo per un caso divino, in cui la divinità è chimica e casualità cui il nostro alito di vita vuol dare nome di Dio, il concentrato splendente di energia che divampa in ognuno di noi può esaurirsi. L’esplosione che ne consegue spesso si stempera nell’indifferenza ma talvolta alcuni soli folgorano le nostre anime e si propagano nel loro mutare. I loro spettri atomici, come un occhio perpetuo, ci attraversano e ci spogliano di ogni inutilità intravedendo in ciò che rimane il significato eterno della creazione.
  • Hyperbutt

    2.670,00 
    aleriga Tecnica: Hyperbutt nasce nell’ecosistema digitale tramite un’accurata modellazione 3D. La geometria si costruisce su codificate e rigorose regole geometriche e proporzioni auree. La scultura blu proposta non è altro che la prima declinazione fisica di questa geometria, ed è costituita da gomma poliuretanica modellata tramite frasatura CNC, una floccatura a spruzzo le dona poi una finiutra blu con texture v Anno: 2025 Dimensione: 53x60x52 cm Descrizione: Hyper nella forma, nella funzione e nel linguaggio espressivo, Hyperbutt si presenta come un culo indipendentemente da dove lo si guarda, questa caratteristica lo rende eternamente manifesto, pertanto sincero e sempre vero. A prima vista seduttiva e ironica, questa geometria evoca senza equivoci un’iconografia corporea — un gluteo — che si offre allo sguardo con assoluta frontalità, da ogni lato. Non è un riferimento, ma un’essenza: Hyperbutt non rappresenta un sedere, è il sedere. Una geometria primitiva ed irriducibile capace di prestarsi ad innumerevoli funzioni, questa forma archetipica si può declinare in molteplici funzioni, come “pouf”, “lampada”, “dolce” o “scultura digitale”, affermando la sua natura proteiforme e post-identitaria. Hyperbutt va oltre l’ironia o il simbolismo formale: invita a una riflessione sulla relatività della percezione. Ogni cosa che ci circonda — lo spazio che permeiamo, gli oggetti che attraversano la nostra quotidianità, le persone che incontriamo — è costantemente soggetta al mutamento della nostra prospettiva, sia essa fisica (dove ci troviamo) o emotiva (come ci sentiamo). La percezione, infatti, non è mai oggettiva: è condizionata dallo sguardo, dal tempo, dall’esperienza. In questo orizzonte instabile, Hyperbutt si distingue per la sua verità strutturale: appare sempre per quello che è, indipendentemente dall’angolo o dallo stato d’animo da cui lo si osserva. Questa radicale coerenza lo rende quasi umano: come una persona che sceglie di mostrarsi sempre senza maschere, con il proprio Io originario e sincero, anche nei contesti più mutevoli. Hyperbutt è un inno al paradosso: concreto ma fluido, ironico ma profondo, corporeo ma astratto. Un oggetto manifesto, che ci guarda mentre lo guardiamo. Hyperbutt esiste per ricordarci che pur restando sempre fedeli a ciò che siamo possiamo diventare qualunque cosa.
  • A Breath

    392,00 
    Laura Skehan Tecnica: Photo Anno: 2021 Dimensione: 90 x 60 cm Descrizione: A breath (2021) was taken near Seltún, in southwest Iceland, a golden moment of silence at a hot spring along the Seljalandsá River. Hot springs and rivers contain large amounts of dissolved minerals. Ancient versions of these springs and the minerals within them performed a key chemical reaction for early life on Earth. The historic and the ephemeral merged in that moment as I watched the steam rise in the golden light. I contemplated those ancient springs, what it must have been like the very moment before life emerged. Just then, a bus full of visitors arrived to explore the Seltún area.  
  • Laura Skehan Tecnica: Photo Anno: 2021 Dimensione: 90 x 60 cm Descrizione: What We’ve Seen was taken during my first visit to Reynisfjara Beach in Iceland while on residency SIM Residency in 2021. I look to the stories of the land and how they are translated to us, a dynamic language that is performed through movement, making, watching, listening. The beach is a famous volcanic black sand beach with ferociously strong waves… tourists have been known to tread too closely to the water and be pulled in by the combination of the heavy coarse sand and the power of the ocean. The landscape is phenomenal, and the dramatic power of the Atlantic Ocean allows the beach sheltered by the basalt formations to become a natural amphitheatre. My focus was of course on the rock face… Towering, undulating basalt columns, similar to the Giant Causeway, familiar to us at home. I thought about the stories this one had seen. The tragedies the rock face had witnessed in both human and more than human… the changing landscape, the influx of transient people to the south Icelandic coast. The damage that might do.. the reminder that the waves and the earth must be respected. I spent quite a bit of time in the freezing cold, watching and listening to how other people interacted with the landscape and dramatic exchanges between the human, the ocean and the rock face. While the work is about the exquisite detail and history of the geological phenomenon, I also like to think of it as a portrait of the rock as it watches the drama unfold in front of it, or behind the camera.  
  • A Mumbled Moment

    427,00 
    Laura Skehan Tecnica: Photo Anno: 2024 Dimensione: 90 x 60 cm Descrizione: In 2024, I spent time working in the community garden at Moabit Stadtgarten city park while I was an artist in residence at ZK/U, Centre for Art and Urbanistics in Berlin. I observed the changes of light, the flowering of the plants and the fruit that followed , the insects and the creatures that explored this urban meadow, the wanted plants and the weeds, all eventually to decay when the winter would came. This cycle became symbolic and an opportunity to be reflective. The garden asking nothing of me, but to witness and to loose myself in thought. An opportunity to remember. I wrote constantly that summer. What presented in my scribbled notes were resolutions around missed opportunities, unfollowed dreams, first kisses, a longing for something (not quite sure what though), a fear of self-acceptance, resistance through joy and sharing, a recognition of the time passing, moments of boredom and of bliss. The stories and histories that were embedded with each plant, a shared mumbled moment in time. The hope of spring, the fruitful summer, the abundance of the harvest and a reflective period in Autumn to prepare for the long winter nights, hibernating, protecting... only to begin again. This work featured in the final exhibition INTERZONE at ZK/U, an exhibition exploring the parallels within culture and the diversity of the queer community and biodiversity of urban green space, particularly the contested spaces of community gardens as places of growth, memory and resistance.
  • Cibele

    623,00 
    La Chigi   Tecnica: Mixed media Anno: 2024 Dimensione: 20x20x8cm Descrizione:  Cibele è corpo vivo, terra umida, di linfa e di fiori selvatici. Sovrana di un desiderio vitale, selvaggio e resiliente come il tarassaco, Cibele reclama il diritto femminile di amare e godere, di "germogliare" ovunque senza paura.
  • Afrodite

    623,00 
    La Chigi   Tecnica: Mixed media Anno: 2024 Dimensione: 20x20x8cm Descrizione: AFRODITE Sotto il tulle e le spine mi vedi, svelata. Porta dell'universo e offerta d'amore, Rosa rossa dammi piacere, per piacere. Stilla divina nuova rugiada.
  • Venite, adoremus

    623,00 
    La Chigi   Tecnica: Mixed media Anno:2025 Dimensione:  55cm x 40cm x 7cm (per 3) Descrizione: Alveoli di mele senza il frutto del peccato diventano in un gioco di sotto in su una infinita teoria di delicati seni completati da ciliegine di capezzoli di cartapesta, nuovi frutti pronti per essere adorati e desiderati.
  • Spring

    534,00 
    Paola Calcatelli       Tecnica :  Installazione Dimensione: 40 x 30 Anno: // Descrizione: L’installazione “Spring” è realizzata in ghiaccio fiori e fili di rame. Le fotografie che la ritraggono sopravvivranno alla sua trasformazione dovuta allo scioglimento del supporto effimero utilizzato per contenere i fiori e per dare forma ai fili di rame. Durante il tempo della presenza dell’installazione in mostra vediamo la forma trasmutare arrendendosi e lasciando andare la propria struttura fino a diventare altro, lasciando il posto alla natura e all’idea di metamorfosi che le appartiene.
  • Modernkub
    Tecnica: Scultura 3d assemblata in carta con effetto cemento
    Anno: 2024
    Dimensione: 40 × 27 × 40 cm
    Descrizione: Scultura 3d realizzata a mano in carta e coperta con pasta effetto cemento. Per questo il peso della Scultura non è elevata
  • Equilibrismi

    1.424,00 
    Irene Bedino Tecnica: Acrilico Anno: 2025 Descrizione: Cadere, soccombere, stare o rimanere? Equilibrismi è un trittico, una riflessione visiva sui diversi approcci ai conflitti e al tentativo di mantenersi in equilibro tra loro.
     
  • Autoritratto

    267,00 
    Olga Korenyako Tecnica: Carta, Carboncino, Grafite Anno: 2025 Dimensione: / Descrizione: Questo autoritratto rappresenta la variabilità della percezione di sé e i cambiamenti interiori. Esprime l’idea che il volto diventi uno specchio delle emozioni e dei pensieri, catturandoli in ogni tratto.
  • To Observe

    178,00 
    Olga Korenyako Tecnica: Carta, Carboncino, Grafite Anno: 2025 Dimensione: / Descrizione: «To Disappear» è un’opera composta da cinque collage che visualizza la sensazione di una lenta scomparsa. A volte la realtà diventa troppo invadente, e il silenzio — assordante. In quei momenti nasce il desiderio di chiudere gli occhi e lasciare che tutto intorno si dissolva nell’oscurità. La tecnica dell’intreccio di carta esprime proprio questo stato: la graduale dissoluzione dell’immagine, dove la stanza familiare prima perde i suoi contorni, poi scompare completamente nel buio.
  • Rolling Ball

    534,00 
    Modernkub    
    Tecnica: Carta
    Anno: 2025
    Dimensione: //
    Descrizione: Il Quadro 3d in carta a livelli sovrapposti
  • To Disappear

    445,00 
    Olga Korenyako     Tecnica: Carta, Bianco e nero, Foto Anno: 2025 Dimensione: // Descrizione: «To Disappear» è un’opera composta da cinque collage che visualizza la sensazione di una lenta scomparsa. A volte la realtà diventa troppo invadente, e il silenzio — assordante. In quei momenti nasce il desiderio di chiudere gli occhi e lasciare che tutto intorno si dissolva nell’oscurità. La tecnica dell’intreccio di carta esprime proprio questo stato: la graduale dissoluzione dell’immagine, dove la stanza familiare prima perde i suoi contorni, poi scompare completamente nel buio.
  • Cecilia Laabidi
    Tecnica: Carta poster
    Anno: 2024
    Dimensione:70 x 100 cm
    Descrizione: “Frozen in Movement” fa parte della serie “Mixed Media for Mixed Feelings”. Un solo strumento non basta a descrivere ciò che è troppo fluido per essere definito.
  • Nude #13

    445,00 

    Alexandra Marinova

    Tecnica: Acquerello Anno: ND Dimensioni: 25 x 35 cm  
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