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Priscilla Salmi Tecnica: led saldati a mano, tavola legno, rotelle, catene Anno: 2024 Dimensione : 35 x 35 cm Descrizione: “Ferita di luce” è un’opera che esplora l’ambiguità della luce e del suo impatto emotivo. Si presenta come un quadrato di legno bianco, al cui interno si apre una striscia luminosa che richiama l’immagine di una ferita. Questo “taglio di luce” emerge come una cicatrice visibile, inserita in una cornice quadrata che, quando sospesa al muro, rimane vuota – un quadrato concettuale che lascia spazio all’assenza e al pensiero. L’opera è pensata per una continua trasformazione: grazie alle rotelle, il quadrato con la ferita di luce può essere spostato e disposto sia verticalmente, appeso come quadro, sia orizzontalmente, riposto su un piano. L’orientamento della ferita di luce, che può essere ruotata in verticale o orizzontale, permette di rinnovare il significato visivo, adattandosi a diversi spazi e prospettive. Una catena, simbolo di contenimento e legame, accompagna il movimento dell’opera come un guinzaglio, consentendo al quadrato di rimanere vicino alla cornice a terra, quasi come un legame inevitabile che lascia libertà ma trattiene. La catena, sospesa e libera di assumere diverse configurazioni, aggiunge giochi visivi e nuove prospettive, arricchendo l’esperienza dello spettatore. Attraverso questa struttura versatile, “Ferita di luce” indaga il dialogo tra contenimento e libertà, presenza e assenza, mentre invita ciascuno a interpretare il proprio rapporto con il vuoto, la luce e la propria ferita interiore.
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Tecnica: collage Anno: 2024 Dimensione : 42,7 x 29 cm Descrizione: Nature nasce da un collage di elementi biomorfici dove lo scritto calligrafico "Il pieno nasce dal vuoto/l'essere nasce dal non essere" ci parla ancora di ciclo naturale e di trasformazione della stessa
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Tecnica: Collage ed inchiostro Anno: 2022 Dimensione : 42 x 29,7 cm Descrizione: Composizione a collage: forme e contro-forme ricavate da elementi calligrafici
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Tecnica: Inchiostro Anno: 2020 Dimensione : 35x35 cm Descrizione: Macro; studio di elementi calligrafici tridimensionali
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Tecnica: inchiostro di china su carta Fabriano Anno: 1979 Dimensione: 20 x 30 cm
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Tecnica: inchiostro di china su carta Fabriano Anno: 1979 Dimensione: 20 x 30 cm
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Tecnica: Acrilico, Carta, Matita, ArgillaAnno: 2024Descrizione: Dedscrive l’amore di lei per lui(sono due lettere d’amore scritte nei primi del 900 da un poeta sardo) adiosa per l’appunto , la risposta di lei e’ quasi sconosciuta al popolo sardo , mentre l’altro testo è famoso a tal punto da essere stato musicato intorno al 1942 . Achiosa. (Il coraggio di risposta attesa, amore contro le regole di un potere completamente maschile).
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Tecnica: Inchiostro, Bianco e neroAnno: 2024Descrizione: Concept dell'Installazione L'installazione The Modern Women's Shroud ("Il Sudario della Donna Moderna") rappresenta l'interazione tra il linguaggio interiore e le influenze esterne che spesso definiscono l’identità femminile. Composta da lenzuoli bianchi ricoperti di frasi e giudizi sparsi, simboleggia un flusso di pensieri e critiche, auto-imposte o provenienti dall’esterno. Queste parole, dalle aspettative sociali agli stereotipi di genere, riflettono il caos mentale in cui molte donne si trovano, intrappolate tra chi vogliono essere e chi la società chiede loro di essere. Questo tessuto diventa uno specchio simbolico, in cui ogni individuo riconosce frammenti delle "voci" che influenzano autopercezione e scelte. Scopo dell’Opera L'opera invita lo spettatore a riflettere sul peso invisibile di queste frasi e su come possano plasmare la visione di sé e il modo di relazionarsi con il mondo. L’artista stimola un dialogo interiore, spronando, in particolare le donne, a interrogarsi su quante di queste voci siano state accettate inconsciamente. Lo scopo è incoraggiare la rielaborazione o il rifiuto di tali giudizi, per riscoprire un sé più autentico, libero da stereotipi. Interpretazione The Modern Women's Shroud rappresenta il potere del linguaggio e delle etichette sociali nella costruzione dell'identità, specialmente femminile. Attraverso questo sudario, l’artista evidenzia la necessità di liberarsi dalle frasi limitanti, sostituendole con un linguaggio più empatico e autentico. L'opera è un appello alla libertà interiore e spinge a riscoprire la propria autenticità oltre le pressioni sociali. Ogni frase è un filo che racconta la complessità dell’essere donna oggi, un invito a rompere i vincoli di una narrazione che spesso non appartiene.
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Annalisa Apicella Tecnica:Oggetti trovati|Plastica Anno: 2023 Dimensione: 26x26 Descrizione: Viviamo in una società in cui il digitale è sempre più consolidato nella nostra realtà, in cui navighiamo con confidenza in una dimensione wireless. Il virtuale diventa così una dematerializzazione della realtà, dove le cose perdono la loro materialità, le non-cose risultanti vengono vissute come simulacri di cose, corpi senza corpo o fantasmi di corpi. Il trittico mette a nudo questa carne digitale fatta di pvc e rame: 8 poli policromi che compongono un cavo telefonico, primo attore di questo sviluppo tecnologico, che attraverso un processo di esteticizzazione, ammette nel reale ciò che non è rendendolo visibile. Ciò che è reale diventa invisibile, così come l’inquinamento che da esso deriva, spesso sottovalutato. Ogni giorno milioni di server fisici di tutto il mondo lavorano incessantemente 24/24|7/7 per trasmettere i nostri dati in giro per l’etere e una silente invasione di aggrovigliarsi di cavi, fili, componenti e rifiuti elettronici definiscono nuovi paesaggi antropico-digitali.
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Vanessa Olandese Tecnica: Mista: fotografia e digitale Anno: 2024 Dimensione: 27cm x 21cm Dimensione con cornice: 37cm x 31 cm Descrizione: In questa fotografia c'è un senso di liberazione e metamorfosi. L'espressione del soggetto è trasportata e quasi eterea, suggerendo l'abbandono a un'esperienza che la trascende. Il contrasto tra la chiarezza del volto e la disintegrazione del corpo evoca la potente idea di lasciar andare, di transizione da uno stato all'altro. Il corvo e le piume fungono da potenti simboli di trasformazione.
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Marta Campoli Tecnica: Calcografia e serigrafia Anno: 2022 Dimensione: 60cm x 60cm Dimensione con cornice: 68,5cm x 68,5cm Descrizione: Vaste porzioni di spazio unite a tracce, linee e punti che vibrano, ronzano e si espandono cercando di imitare fotografie aeree, circuiti digitali o partiture di musica sperimentale. Il titolo suggerisce sia la musica sia un campo, un luogo di attività e visioniche si rifà all’idea filosofica di Chôra platonica. Quest'opera fa parte di una serie intitolata "Choral Fields". “Chōra riceve ogni cosa, senza prendere mai la forma degli oggetti che ne diventano parte. É fatta per essere un modello per tutte le cose, che muove e prende la forma di ciò che riceve; ed è per questo che sembra ogni volta diversa” (Timeo 50c) Platone descrive nella cosmogonia del Timeo due “specie”: l’intellegibile e il sensibile, ovvero le idee e la materia. La Chora nasce come elemento di unione e di separazione tra le due specie, è «ricettacolo invisibile e senza forma […] dell’intero divenire» (Timeo 49a, 52b). Chōra è il luogo, lo spazio per la creazione, che non trattiene nulla ma è attraversato da tutto. Per tentare di definire questo spazio in maniera più precisa Platone lo paragona a una “matrice” (Timeo 50c; cfr.“t. 191c, 194d), cioè un particolare supporto che ritiene le tracce senza però lasciarsi determinare dalla loro consistenza sensibile. Chora è il luogo delle trasformazioni ma richiede comunque una mano, quella del Demiurgo, che ne direzioni le trasformazioni. “In un primo tempo tutti questi elementi erano disposti senza ragione e senza misura: e quando il dio cominciò ad ordinare l’universo, in principio il fuoco, l’acqua, la terra e l’aria, che pure avevano tracce delle proprie forme, si trovavano in quella condizione in cui è naturale che ogni cosa si trovi quando il dio è assente.” (Timeo 53b). Regole che, nel caso platonico, erano prima di tutto matematiche e geometriche, cioè regole capaci di ordinare in modo perfetto la materia.
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Dabò Tecnica: Acrilico Su Tela Anno: 2022 Dimensione: 120cm x 90cm Dimensione con cornice: 130cm x 100cm Descrizione: L'opera fa parte di una collezione di metropoli informali.
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Dabò Tecnica: Acrilico Su Tela Anno: 2023 Dimensione: 120cm x 120cm Dimensione con cornice: 125cm x 125cm Descrizione: L'opera fa parte di una collezione di metropoli informali.
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Mubis Tecnica: Manipolazione lastra e smaltatura Anno: 2022 Dimensione: 100×120 cm circa Descrizione: “Pioggia 59” e un arazzo da interno in legno, corda e ceramica. Esso racchiude 2 grandi simboli: • la pioggia dentro: batte forte, insistente e assomiglia ai pensieri che la mente scatena. Passa dal sereno alla tempesta e solo noi possiamo sentirlo; • le gocce sono 59: il numero indica l'equilibrio tra la saggezza interiore e la spiritualità, necessario da trovare per uscire dalla tempesta.
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Mubis Tecnica: Manipolazione lastra e cottura raku Anno: 2024 Dimensione: 40×30 Descrizione: “Incontro” é un pezzo che racchiude la staticità dell’azzurro pieno, inteso come la pacatezza, la stabilità e la tranquillità; mentre la parte metallizzata, ramata, piena di variegature, rappresenta la diversità, la confusione ma al contempo la bellezza del complessivo. Ognuno di noi é un incontro.




















