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Wabi Sabi Tecnica: Arte digitale Anno: 2023 Dimensione: 42cm x 29,7cm Descrizione: L’opera rappresenta l’atto d’amore come un gesto creativo, in cui due anime si intrecciano per dar vita a fiori. “Making flowers” è il titolo, un gioco di parole con l’espressione inglese making love, dove l’amore si fa creazione, sbocciando come un fiore.
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Wabi Sabi Tecnica: Arte digitale Anno: 2023 Dimensione: 42cm x 29,7cm Descrizione: L’opera rappresenta l’unione elevata di due anime nude, che si incontrano spogliandosi non solo dai vestiti; ma di ogni costrutto sociale, paure, etichette. È un incontro autentico, dove ci si mostra per ciò che si è davvero essenze libere e vulnerabili nell’atto dell’amore.
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Laura Skehan Tecnica: Photo Anno: 2021 Dimensione: 90 x 60 cm Descrizione: A breath (2021) was taken near Seltún, in southwest Iceland, a golden moment of silence at a hot spring along the Seljalandsá River. Hot springs and rivers contain large amounts of dissolved minerals. Ancient versions of these springs and the minerals within them performed a key chemical reaction for early life on Earth. The historic and the ephemeral merged in that moment as I watched the steam rise in the golden light. I contemplated those ancient springs, what it must have been like the very moment before life emerged. Just then, a bus full of visitors arrived to explore the Seltún area.
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Laura Skehan Tecnica: Photo Anno: 2021 Dimensione: 90 x 60 cm Descrizione: What We’ve Seen was taken during my first visit to Reynisfjara Beach in Iceland while on residency SIM Residency in 2021. I look to the stories of the land and how they are translated to us, a dynamic language that is performed through movement, making, watching, listening. The beach is a famous volcanic black sand beach with ferociously strong waves… tourists have been known to tread too closely to the water and be pulled in by the combination of the heavy coarse sand and the power of the ocean. The landscape is phenomenal, and the dramatic power of the Atlantic Ocean allows the beach sheltered by the basalt formations to become a natural amphitheatre. My focus was of course on the rock face… Towering, undulating basalt columns, similar to the Giant Causeway, familiar to us at home. I thought about the stories this one had seen. The tragedies the rock face had witnessed in both human and more than human… the changing landscape, the influx of transient people to the south Icelandic coast. The damage that might do.. the reminder that the waves and the earth must be respected. I spent quite a bit of time in the freezing cold, watching and listening to how other people interacted with the landscape and dramatic exchanges between the human, the ocean and the rock face. While the work is about the exquisite detail and history of the geological phenomenon, I also like to think of it as a portrait of the rock as it watches the drama unfold in front of it, or behind the camera.
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Laura Skehan Tecnica: Photo Anno: 2024 Dimensione: 90 x 60 cm Descrizione: In 2024, I spent time working in the community garden at Moabit Stadtgarten city park while I was an artist in residence at ZK/U, Centre for Art and Urbanistics in Berlin. I observed the changes of light, the flowering of the plants and the fruit that followed , the insects and the creatures that explored this urban meadow, the wanted plants and the weeds, all eventually to decay when the winter would came. This cycle became symbolic and an opportunity to be reflective. The garden asking nothing of me, but to witness and to loose myself in thought. An opportunity to remember. I wrote constantly that summer. What presented in my scribbled notes were resolutions around missed opportunities, unfollowed dreams, first kisses, a longing for something (not quite sure what though), a fear of self-acceptance, resistance through joy and sharing, a recognition of the time passing, moments of boredom and of bliss. The stories and histories that were embedded with each plant, a shared mumbled moment in time. The hope of spring, the fruitful summer, the abundance of the harvest and a reflective period in Autumn to prepare for the long winter nights, hibernating, protecting... only to begin again. This work featured in the final exhibition INTERZONE at ZK/U, an exhibition exploring the parallels within culture and the diversity of the queer community and biodiversity of urban green space, particularly the contested spaces of community gardens as places of growth, memory and resistance.
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La Chigi Tecnica: Mixed media Anno: 2024 Dimensione: 20x20x8cm Descrizione: Cibele è corpo vivo, terra umida, di linfa e di fiori selvatici. Sovrana di un desiderio vitale, selvaggio e resiliente come il tarassaco, Cibele reclama il diritto femminile di amare e godere, di "germogliare" ovunque senza paura.
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La Chigi Tecnica: Mixed media Anno:2025 Dimensione: 55cm x 40cm x 7cm (per 3) Descrizione: Alveoli di mele senza il frutto del peccato diventano in un gioco di sotto in su una infinita teoria di delicati seni completati da ciliegine di capezzoli di cartapesta, nuovi frutti pronti per essere adorati e desiderati.
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Fausto Saltetti Tecnica: Ceramica bassa temperatura Anno: 2025 Dimensione: 33 x 15 cm Descrizione: Un vaso dalle forme classiche e geometriche, essenziale nelle linee e nei volumi, con colori che richiamano il bianco puro della terra utilizzata. Ma è la chiusura a a cambiare la prospettiva: un piccolo plug anale, smaltato in un nero lucido che rompe la compostezza formale.
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Fausto Saltetti Tecnica: Ceramica bassa temperatura Anno: 2024 Dimensione: 18 x 15 cm Descrizione: Una forma che non lascia spazio a dubbi: un fungo, che richiama immediatamente l’immagine di un plug anale. La sommità, con le sue screziature tipiche dello smalto raku, richiama elementi organici e naturali, come se fosse cresciuta spontaneamente.
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Fausto Saltetti Tecnica: Ceramica bassa temperatura Anno: 2023 Dimensione: 40 x 25 cm Descrizione: “Dildi Thailandesi” è un oggetto interattivo e volutamente ambiguo. Può essere percepito come una serie di tre dildi o plugs, ma allo stesso tempo richiama alla mente costruzioni architettoniche. L’insieme è completato da tre elementi circolari, pensati per essere montati in diverse configurazioni sull’elemento più alto. Sono cockring o semplici ornamenti decorativi?
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Maria Sara Tecnica: Collage analogico – vecchie riviste di moda Anno: 2022 Dimensione: 21 x 22 cm Descrizione: Una rosa che si apre grazie al tocco di una mano. Due strati di carta, la parte esterna, rosso acceso e la parte interna composta da diversi fiori sui toni del rosa, ritagliati e assemblati con cura per creare un cuore "floreare". La bellezza e la sorpresa di quella parte, intima tutta femminile. Per questa opera sono state usate vecchie riviste di moda anni 90. Temi: natura, donna e sensualità.
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La principessa sul bidet Tecnica: Mista Anno: ND Dimensione: 80 x 42 x 30 cmDescrizione: Questa scultura rappresenta i rischi dell'amore, che puo anche ferire "mortalemente". L'immagine é quella della slot machine dell' amore. Qui, Giulietta ha vinto (i tre cuori sul ventre simboleggiano la vittoria) , ma ha perso la testa.. Quando l'amore diventa tragedia e passione
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La principessa sul bidet Tecnica: Mista Anno: 2024 Dimensione: 40 x 49 x 65 cmDescrizione: Si tratta di un bidet usato come supporto per veicolare un messaggio ironico a sfondo sessuale. Il gioco di parole gioca sull'assonanza Gode (in francese, sexual toy) e God (Dio). Questo oggetto puo essere utilizzato come tavolino da aperitivo.
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Roberta Trifilio Tecnica : Acrilico su tela Dimensione: 70 x 100 cm Anno: NDDescrizione: Un'opera che nasce dal silenzio, e al silenzio ritorna. In “Trascendence”, il colore si fa respiro, si fa moto interiore. Le pennellate fluide e sovrapposte, creano una vibrazione continua che attraversa tutta la superficie, come un’onda che sale dalle profondità per infrangersi nell’etere. La composizione verticale suggerisce un’ascesa: dai toni terreni e caldi del rosso e del marrone, che parlano di radici, di materia, di umanità, si sale verso sfumature più eteree - l’azzurro, il bianco, il blu profondo - che evocano lo spirito, il cielo, l’ignoto. Il senso di trascendenza si coglie proprio in questo vuoto pieno di senso, dove il visibile si scioglie nel non detto, dove ogni spettatore può proiettare la propria personale esperienza di passaggio: da uno stato all’altro, da un pensiero a un sentire, da un limite al suo superamento. “Trascendence” non pretende di spiegare, ma di accompagnare. Come una soglia, o un varco, invita a lasciarsi alle spalle il conosciuto per entrare in uno spazio altro, sospeso, libero. Un luogo che non ha coordinate ma ha direzione: verso l’alto, verso l’interno, verso la luce. Un’opera che parla di evoluzione, di spiritualità, di metamorfosi. Un’opera che chiede silenzio per essere ascoltata.
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Roberta Trifilio Tecnica : Acrilico su tela Dimensione: 70 x 100 cm Anno: NDDescrizione : Un'immagine dall'alto, un confine netto che attraversa il mare. "Fusion" nasce da un fenomeno reale e affascinante: l’incontro tra l’Oceano Pacifico e l’Atlantico, le cui acque, per ragioni chimiche e fisiche, non si mescolano mai. Nessun confine visibile, eppure una linea marcata li separa, come due entità distinte che convivono nello stesso spazio senza fondersi. Questa apparente divisione ha innescato una riflessione intima e profonda: anche dentro di noi esistono due "io", due anime, due personalità. Non sempre devono integrarsi in un’unica forma, possono coesistere, ognuna con la propria identità, senza forzature. È nella loro convivenza equilibrata che può emergere un’armonia autentica. La schiuma bianca che vibra al centro, come una cicatrice luminosa o una via di luce, rappresenta la voglia di vivere, l’energia che pulsa tra queste due parti. Il gesto pittorico è fluido e mosso, i colori si sfiorano ma non si confondono. I toni di azzurro e turchese evocano profondità diverse, emozioni opposte, universi interiori che si guardano e si rispettano. "Fusion" è un invito a riconoscere e accogliere la dualità, ad abitare il nostro mare interiore con consapevolezza e libertà.
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Roberta Trifilio Tecnica : Acrilico su tela Dimensione: 70 x 100 cm Anno: NDDescrizione : Un mare agitato, un cielo denso, in una palette profonda dove i confini si dissolvono. "Stormy Sea" è una visione sospesa nel tempo, in quel momento in cui il giorno sfuma nella notte e l’occhio fatica a distinguere il cielo dall’acqua. Tutto si fonde: le onde e le nubi, la materia e l’aria, l’alto e il basso. L’opera è realizzata in acrilico, con pennellate mosse e voluttuose, che restituiscono la forza e il dinamismo delle onde. Il gesto pittorico è istintivo, vivo, in contrasto con una calma impalpabile che avvolge l’intera scena. Solo due accenni di onde, con ciuffi bianchi di schiuma, emergono come sospiri, suggerendo il movimento sommerso in una superficie apparentemente immobile. Stormy Sea racconta l’energia trattenuta, la tensione del cambiamento, l’attesa che precede ogni trasformazione. Non c’è caos, ma contemplazione. Non paura, ma profondità. È un’immagine dell’anima in tempesta, che trova bellezza nella vastità, e si lascia accarezzare dal mistero di un confine che non esiste più.