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Beatrice Udali Tecnica: Fotografia Dimensione: 70×30 cm Anno: 2016 Descrizione: La Resa erotica alla Vita
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Ambra Tecnica: carboncino Dimensione: 65×50 cm Anno: 2025 Descrizione: Dimensioni parallele a quelle conosciute, commentabili. Il corpo si abbandona alla guida dei suoi stessi sensi. La ragione esce di scena per quel tempo che non è tempo, quest'ultimo non è più misurabile. L'anima, seppur si dica essere astratta, c'è chi potrebbe essere riuscito a toccarla, a donarle voce a scatenare quel caos dato dalla perdita di riferimenti. La fusione di quei corpi fa danzare le loro anime.
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Ambra Tecnica: carboncino Dimensione: 65×50 cm Anno: 2025 Descrizione: Ogni giorno osserva il cambiamento del suo corpo, lo stesso che l'aveva accompagnata fino a quel momento, e allo stesso modo alcuni desideri che inseguiva. Si è scoperta capace di morire, ma anche di rinascere. Nell'affrontare questo viaggio conserva tratti di sé, della sua natura selvaggia e primordiale. Preserva e custodisce i suoi desideri più proibiti, esalta il suo percepire servendosi dei suoi sensi, così sviluppati, attivi e sensibili. Istinto, bellezza ed armonia. Osservo questa nuova donna, il suo fascino. Accetta il cambiamento ed ora è vita, forza, dolcezza, esistenza.
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Saro Brancato Tecnica: digital art, stampa giclèe su carta Hahnemühle Anno: 2024 Dimensione senza cornice: cm 70 x 50, compreso passe partout Descrizione: Questa opera fa parte di un ciclo che, in generale, vuole far riflettere sul rapporto umani-animali. In "Pietas" è rappresentato il dolore assoluto di una Madre per la morte del proprio Figlio, ma quest'ultimo ha dei connotati primitivi "darwiniani" per accentuarne l’umana consistenza di carne e di sangue, spogliata dalla retorica del soprannaturale. Di conseguenza è suggerito il concetto di Cristo in quanto “Figlio dell’Uomo”, quindi non “Figlio di Dio” e rappresentante di una specifica fede religiosa, ma come universale progenitore dell’intera umanità. La citazione michelangiolesca rievoca le nostre radici umanistiche, fondamento identitario della cultura occidentale.
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Gian Guido Grassi Tecnica: Olio su tele Anno: 2024 Dimensione senza cornice: 40 x 40cm Descrizione: Una coppia inginocchiata si scambia tenerezza e senso di protezione. Il panneggio delle vesti è ripreso nelle pieghe della tenda, che si apre come un sipario a "svelare" questa scena di intimità. I colori sono caldi, le pennellate espressive seguono la dinamica della composizione.
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Giovanna Mavilia Tecnica: acrilico su tela Anno: 2008 Dimensione senza cornice: 40×30 cm Descrizione: Quadro facente parte della serie dedicata al tema della resilienza. Le scarpe presenti nell'opera appartengono a persone a me care e nel raccontare il loro percorso, questi elementi, si deformano per poi assumere una forma non del tutto identica a quella iniziale. Il colore plasma, dissolve, avvolge di mistero le forme conducendo il fruitore in uno spazio "altro" , slegato dalla realtà oggettiva, una dimensione onirica in cui emergono emozioni, perplessità, riflessioni.
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Bruno Casetta Tecnica: olio su tela Anno: 2025 Dimensione senza cornice: 40×60 cm Descrizione: Persone in libertà in Ogr.
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Marzia Ciliberto Tecnica: Olio su telaAnno: 2019 Dimensione senza cornice: 40 x 30 cm Descrizione: La tela rappresenta l'incapacità umana di raggiungere ciò a cui si anela. E' una condizione che causa frustrazione e insoddisfazione, eppure è anche motivo per spingersi oltre i propri limiti
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La Principessa sul bidet Tecnica: mista (plastica, resina, vernici, vetro infrangibile)Anno: 2023 Dimensione senza cornice: 40 x 49 x 65 cm Descrizione: La mia opera più emblematica è il bidet, declinato in una serie di temi che trasmettono messaggi filosofici, politici, economici e culturali, spesso accompagnati da una vena umoristica (il titolo, con i suoi giochi di parole,é sempre parte integrante dell'opera). “Il bidet è la mia tela, un mezzo come un altro per scrivere e formulare il mio messaggio. L'obiettivo del mio lavoro? Reinventare il modo in cui percepiamo questo oggetto, creando un impatto sociale, culturale e artistico”. Il bidet rivisitato non è solo un oggetto funzionale, ma anche concettuale: una provocazione e un invito a ripensare l'intimità e l'identità culturale. Un'opera d'arte che stimola la riflessione e il dialogo, ridefinendo i confini dell’espressione nella tradizione di Duchamp e del Dadaismo. Il bidet è un accessorio discreto e quotidiano. Eppure racchiude un forte potenziale simbolico. Come oggetto di transizione tra corpo e spazio, riflette le nostre norme, abitudini e tabù. Celebrare il bidet significa spostare lo sguardo, unire l'intimo e il pubblico, il banale e il sacro, il funzionale e il poetico. Il bidet non é esposto soltanto in spazi dediti all'arte. Il bidet diventa una nuova icona urbana: trascendendo la sua utilizzazione originaria, esso conquista anche spazi pubblici e ambienti naturali piu disparati. Paesaggi e luoghi iconici di diverse città fanno da sfondo ai miei bidet: una sorta di galleria d'arte a cielo aperto per sottolineare la sacralità di questo oggetto (vi invito a guardare sul mio instagram le performances che ho fatto in giro per il mondo e che hanno permesso anche al pubblico di interagire e aprire un vero dialogo). Il bidet che ho scelto di offrire in questa mostra nell'anniversario della morte di Edoardo di Mauro si intitola 'Banana RAPublique", un'opera contro i regimi politici dominanti e antidemocratici nella quale l'ironia del gioco di parole RAP é salvifica e dissacrante e riporta all'atmosfera coinvolgente del rap e della cultura hip pop.
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Idana Vignolo Tecnica: Tecnica mista acrilico pennarello Anno: 2019 Dimensione senza cornice: 60 x 80 cm Descrizione: La figura femminile nei suoi tratti essenziali di creatrice di mondi.
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Giovanni Salvaro Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2025 Descrizione senza cornice: 70 x 50 cm Descrizione: "Nella notte tutto si fa più buio, incubi e pensieri angoscianti si accavallano. L ’apparizione del fiore porta con sé la speranza" . La mia è un'opera dal carattere onirico e surreale.
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Giulia BoniTecnica: Tratto-tratteggio-acrilico-
resina Anno: 2025Dimensione senza cornice: 30×30 cmDescrizione: Appartenenza, radici, essenza, richiamo viscerale…in contrapposizione, gabbia, rete, limiti -
Mabissi Tecnica: acquerello e fili di cotone Dimensione: 53x35cm Anno: 2025 Descrizione: Niente è perfetto come il paesaggio acquatico e il movimento per mostrarei flussi di acquerello
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Klarita_es Tecnica: acquerello e fili di cotone Dimensione: 30 x 40 cm Anno: 2023 Descrizione: Un paesaggio naturale e uno artificiale a confronto, separati sullo stesso supporto, con un leggero filo come orizzonte comune.
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Klarita_es Tecnica: acquerello Dimensione: 24X24 cm Anno: 2023 Descrizione: Tre volti, tre generazioni, la stessa forza e la stessa fragilità.
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CLÁUDIO PINHEIRO Tecnica: OIL PAINTING Dimensione: 70CM X 46CM Anno: 2025 Descrizione: The male body as a sexual instrument, an erotic and queer freedom, an intimacy between the figures that make up the scene and the way they express their desire. The representation is made through quick oil paintings on canvas. The brushstrokes result from quick gestures, where anatomical concerns take a back seat, with the gesture and expression of the act of painting prevailing.
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CLÁUDIO PINHEIRO Tecnica: OIL PAINTING Dimensione: 40CM X 60CM Anno: 2025 Descrizione: The male body as a sexual instrument, an erotic and queer freedom, an intimacy between the figures that make up the scene and the way they express their desire. The representation is made through quick oil paintings on canvas. The brushstrokes result from quick gestures, where anatomical concerns take a back seat, with the gesture and expression of the act of painting prevailing.
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Beppe Giardino Tecnica: stampa digitale fine art Dimensione: 8,5×10,7 cm Anno: 2023 Descrizione: Con Ritratti Borghesi, il racconto si concentra sull’aspetto intimo della natura umana. Desideri, passioni, pensieri, erotismo, sono tradotti attraverso la lettura del corpo, dove la sfuocatura dell’immagine e l’assenza del volto giocano un ruolo fondamentale. Tutto è poco chiaro, anonimo, quasi sfugge alla comprensione immediata, ma proprio questa messa in scena permette di poterci identificare nella figura che ci appare in modo del tutto naturale, senza filtri.




















