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Roberta Trifilio Tecnica : Acrilico, gesso e foglia oro Dimensione: 70x100cm Anno: 2025Descrizione : Come un palindromo, anche la vita a volte ci porta in un punto esatto dove tutto può cambiare. Una linea, un istante, un evento che separa ciò che eravamo da ciò che saremo. Palindromos è il racconto visivo di quel momento. Un confine d’oro, materico, quasi sacro, attraversa la tela spezzando la linearità del tempo. Da un lato, le tonalità grigie e fredde del passato, della consuetudine, della memoria. Dall’altro, i blu e i neri profondi di un futuro ignoto, mutevole, che si apre come una porta. Al centro, l’oro: il cambiamento, la scelta, la svolta. Come nel film Sliding Doors, quell’attimo in cui tutto può prendere una direzione diversa, in cui la vita si piega, torna indietro o accelera – e tu, da quel momento, non sarai mai più lo stesso. L’opera è un invito a riconoscere quei punti di snodo, ad accettare il potere trasformativo del tempo e a fluire con esso, senza paura. Perché, proprio come un palindromo, ogni strada percorsa ha senso solo se vista nel suo insieme, nella sua doppia lettura.
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Eleonora Raia Tecnica : Tecnica mista Dimensione: 100 x 70cmDescrizione : Un uomo e una donna fanno l’amore avviluppati in una schiuma, un po’ nell’ abisso del mare nero, tra galassie e costellazioni dello spazio profondo. Una metafora della bellezza e dello sgomento, della vertigine orgasmica da cui la vita nasce.
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Francesca Petroccia Tecnica: Olio Anno: 2020 Descrizione: L’opera nasce in un momento particolare della vita dell’artista: il lockdown. Periodo nel quale in numerose persone si è scatenato un senso di non appartenenza alla realtà sociale che le ha sempre circondate, fino a farle sentire del tutto fuori luogo in ogni momento. L’artista vuole trasmettere la sensazione di perdita personale, di costante ricerca di un luogo che possa rappresentarla ma che non riesce mai a trovare e dando vita così ad una pesantezza indescrivibile. Nasce così l'idea di dare ai volti un colorito violaceo, poiché il viola suscita un sentimento di paranoia che è lo scopo stesso del quadro: la paranoia del non trovare una propria realtà e un proprio posto all’interno della società odierna.
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Edoardo Folli Tecnica: Mixed Media: fotografia e disegno Anno: 2025 Dimensione: 50cm x 32cm Descrizione: Il lavoro nasce per ricordare migliaia di vite che ogni anno finiscono nel nostro mare, a cui oggi si aggiungono i diritti che da ormai da troppo tempo, in quel profondo mare blu intenso pieno di cadaveri, sono stati portati via all'umanità.
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Edoardo Folli Tecnica: Mixed Media: fotografia e disegno Anno: 2025 Dimensione: 50cm x 32cm Descrizione: Il lavoro nasce per ricordare migliaia di vite che ogni anno finiscono nel nostro mare, a cui oggi si aggiungono i diritti che da ormai da troppo tempo, in quel profondo mare blu intenso pieno di cadaveri, sono stati portati via all'umanità.
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Lumo Tecnica: Mixed-Media painting, base di carboncino più pastelli ad olio, successivamente scansionata e conclusa in digitale. Anno: 2024 Dimensione: 42 x 29,7 cm Descrizione: L'opera rappresenta la paura di rimanere bloccati, una sensazione che si manifesta sotto forma di un'oscurità che pervade la città, la voglia di volare via per lasciare quest'ultima e tentare di ricominciare.
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Francesca Petroccia Tecnica: Olio Anno: 2024 Descrizione: Il quadro presenta una composizione intensa e intima, costruita attorno a un intreccio di corpi e mani. Le tonalità morbide e fredde della pelle si fondono con ombre profonde, creando un contrasto che amplifica la tensione emotiva dell’immagine. Il gesto delle mani — che stringono, si aggrappano, si cercano — diventa il fulcro del dipinto: un linguaggio silenzioso che parla di desiderio, protezione e vulnerabilità. L’assenza di volti sposta l’attenzione sulla fisicità e sulla materia pittorica, trasformando la scena in una riflessione sull’intimità come spazio interiore, più che come relazione tra corpi. Il risultato è un’immagine sospesa, carica di quieta potenza, dove l’atto del contatto diventa metafora dell’identità e del bisogno umano di connessione, il bisogno della ricerca tra due corpi.
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SOFIA Tecnica: Mista con collage Anno: 2024 Dimensione: 30X40 Descrizione: Siamo soliti conoscere la versione maschile, ho voluto rappresentare la versione femminile. Donna forte che mostra le sue fragilità e le scorrettezze che la vita le ha posto davanti. Lo strappo rappresenta per me la divisione tra ciò che appare e ciò che si nasconde.
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SOFIA Tecnica: Mista con collage Anno: 2024 Dimensione: 30X40 Descrizione: La felicità di questi tempi è difficile da raggiungere … è lontana come una stella nel cielo. Ormai la felicità è complicata da alimentare, bisogna sempre nutrirla in qualche modo, farla sopravvivere … altrimenti è solo una felicità costruita.
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SOFIA Tecnica: Mista con collage Anno: 2024 Dimensione: 30X40 Descrizione: Il corpo è una parentesi impegnativa nella nostra società. I modelli da seguire sono sempre più complicati e difficili da raggiungere. Siamo diversi e uguali allo stesso tempo. In ogni corpo un fiore deve ancora sbocciare.
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Collettivo Rosole Tecnica: Uncinetto, Oggetti trovati, Decoupage Anno: 2025 Dimensione: 82 x 62 cm Descrizione: Ispirandoci al "Cadavere Squisito" surrealista — un gioco collettivo nato negli anni ’20, dove frammenti creati da più mani si uniscono in un'opera imprevedibile — abbiamo sviluppato un progetto tessile che riflette sul concetto di autorialità diffusa, perdita del controllo e creazione collettiva. In questa versione tessile del gioco, ogni partecipante ha realizzato una forma all’uncinetto in un tempo determinato da una clessidra. Allo scadere del tempo, il lavoro veniva passato alla persona accanto, che lo proseguiva senza conoscere l’intento originario. Il processo si è ripetuto fino a quando tutte le forme sono state completate e cucite insieme, dando vita a un’unica opera composta da intrecci, colori e gesti di tuttə. Il risultato è un organismo tessile in cui le singole identità si dissolvono in una narrazione corale, dove il gesto individuale si fonde nel flusso collettivo, rendendo visibile un pensiero condiviso che prende forma attraverso il fare.
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Lea Brugnoli Tecnica: Digitale, Foto Anno: 2025 Descrizione: Body Light Move è una serie fotografica che esplora l'incontro tra luce, movimento e corpo umano attraverso l'arte del video mapping. Le foto sono una testimonianza di performance a porte chiuse, in cui le ballerine, in forma di improvvisazione, si muovono immerse nella proiezione. Le proiezioni video si concentrano sempre su pose ed espressioni diverse, e le foto catturano i migliori incontri tra il corpo del performer e la proiezione video. Le immagini e i video sono stati creati da Lea Brugnoli e scelti e adattati durante la danza. Tutti gli artisti ritratti risiedono a Berlino. In questa foto: Giorgia Bovo
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Lea Brugnoli Tecnica: Digitale, Foto Anno: 2025 Descrizione: Body Light Move è una serie fotografica che esplora l'incontro tra luce, movimento e corpo umano attraverso l'arte del video mapping. Le foto sono una testimonianza di performance a porte chiuse, in cui le ballerine, in forma di improvvisazione, si muovono immerse nella proiezione. Le proiezioni video si concentrano sempre su pose ed espressioni diverse, e le foto catturano i migliori incontri tra il corpo del performer e la proiezione video. Le immagini e i video sono stati creati da Lea Brugnoli e scelti e adattati durante la danza. Tutti gli artisti ritratti risiedono a Berlino. In questa foto: Elke Kalupar
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Lea Brugnoli Tecnica: Digitale, Foto Anno: 2025 Descrizione: Body Light Move è una serie fotografica che esplora l'incontro tra luce, movimento e corpo umano attraverso l'arte del video mapping. Le foto sono una testimonianza di performance a porte chiuse, in cui le ballerine, in forma di improvvisazione, si muovono immerse nella proiezione. Le proiezioni video si concentrano sempre su pose ed espressioni diverse, e le foto catturano i migliori incontri tra il corpo del performer e la proiezione video. Le immagini e i video sono stati creati da Lea Brugnoli e scelti e adattati durante la danza. Tutti gli artisti ritratti risiedono a Berlino. In questa foto: Jenna Berlyn
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YEVGENIYA KULIKOVA Tecnica: Fotografia analogica Anno: 2024 Dimensione: 70 x 100 cm Descrizione: La materia restante di una lava tiepida che emana la sua energia cosmica nelle mani di un essere che non è altro che l'essere stesso dell'universo nella sua matericità.
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Riccardo Fissore Tecnica: Acrilico, carta macerata, garze e filo metallico su tela. Anno: 2024 Dimensioni: 40 x 40 cm
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Lyli Tecnica: Tecnica mista (prevalentemente acrilico) su tela Anno: 2024 Dimensione senza cornice: 40x40 cm
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Ezgi Umut Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2023 Dimensione senza cornice: 76×101 cm Descrizione: Cosmos indaga l’equilibrio sottile tra caos e armonia, luce e materia. Attraverso transizioni cromatiche fluide e forme organiche sospese, l’opera evoca un’atmosfera di espansione silenziosa, uno spazio in cui emozione e natura si dissolvono l’una nell’altra. Riflette sui legami invisibili che uniscono l’intimo e l’infinito.
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Roberta Trifilio Tecnica: Tecnica mista: opera digitale stampata su tela, interventi a mano con acrilico, vernice oro, collage, etichetta originale Campari. Anno: 2025 Dimensione: 50 x 70 cm
Descrizione: Dimenticate la musa silenziosa e accomodante. La Gioconda abbandona il suo mistero e si trasforma in icona pop.
Non cerca più di essere compresa: ha uno Spritz in mano e lo regge decisamente meglio delle persone. Alle sue spalle, la bottiglia di Campari diventa quasi un totem, simbolo di una nuova forma d’arte pop che gioca con i codici visivi, fondendo l’eleganza rinascimentale con la cultura del drink, dell’aperitivo, del Campari come istituzione.
In questo cortocircuito visivo tra sacro e profano, il volto più iconico dell’arte occidentale si trasforma in una diva postmoderna. La sua calma rinascimentale si tinge di sarcasmo contemporaneo. Il paesaggio resta immobile, mentre tutto il resto cambia.
Un dettaglio a cui tengo particolarmente: nell’originale leonardesco la Gioconda non ha sopracciglia - forse scomparse col tempo, o mai dipinte. Nella mia versione della Monna Lisa, invece, le ho aggiunte. Una delle due è leggermente sollevata, proprio per sottolineare quello sguardo un pò superiore, il tono sarcastico, perfettamente in linea con il titolo dell’opera.
"Reggo più Spritz che persone" non è solo una battuta: è un manifesto pop dedicato a chi ha imparato a scegliere cosa (e chi) vale davvero la pena sopportare. Un inno a chi filtra le relazioni come si fa con gli ingredienti di un buon cocktail.
In questo remix visivo tra Rinascimento e cultura pop, l’arte classica si ribella, si diverte e si concede un aperitivo. Un’opera pop-irriverente che unisce estetica e ironia, oro antico e sarcasmo moderno, rompendo il mito dell’eterno femminile per restituirci una donna che ha detto basta: basta alle chiacchiere vuote, alle aspettative sociali, alla sacralità dell’arte intoccabile.
Qui l’arte ride. E se ne frega.




















