Dietro lo pseudonimo dell’artista Lyli si cela Liliana Di Pasquale, torinese nata nel 1995, che ha scelto l’arte come linguaggio per dare voce al proprio mondo interiore e per costruire connessioni profonde con chi osserva le sue opere. Fin da bambina ha dimostrato una naturale inclinazione verso il disegno, che nel tempo si è trasformata in una vera e propria vocazione espressiva.

Per Lyli, l’arte è molto più di una semplice pratica creativa: è un ponte invisibile che unisce l’anima dell’artista a quella dell’osservatore. Attraverso la pittura, infatti, cerca di trasmettere emozioni, pensieri e visioni che spesso sfuggono alle parole. Ogni sua opera rappresenta un frammento di sé, un modo per comunicare concetti unici e rivoluzionari, ma anche un’occasione per gli altri di ritrovarsi e riflettere.

L’incontro con l’arte, per lei, è avvenuto in modo spontaneo e naturale. Il disegno è stato il primo strumento con cui ha iniziato a esplorare il proprio mondo emotivo, diventando negli anni un rifugio e una risorsa nei momenti più difficili. Crescendo, ha sperimentato tecniche diverse – dai ritratti ai murales, dalla grafica alla pittura – non solo per ampliare le proprie capacità, ma anche come esercizio di elasticità mentale. L’arte è per lei una forma di comunicazione senza limiti, capace di evolversi e adattarsi, proprio come l’essere umano.

La sua principale fonte di ispirazione è la sua stessa interiorità: emozioni, stati d’animo, esperienze personali e osservazioni sul mondo che la circonda. Non si rifà a specifici movimenti o figure artistiche del passato; piuttosto, il suo percorso si nutre di un costante studio su se stessa e sulla vita, un’indagine profonda che si traduce in opere intense e autentiche.

Con i suoi lavori, Lyli non cerca necessariamente di provocare un’emozione specifica: spera invece di innescare un momento di riflessione, uno spazio mentale in cui l’osservatore possa fermarsi e ascoltarsi. I suoi quadri diventano così una sorta di rifugio simbolico, un luogo dove sentirsi accolti e, forse, ispirati.

Centrale nel suo lavoro è anche il concetto di imperfezione, che non viene nascosto, ma abbracciato come parte integrante del processo creativo. Secondo Lyli, è proprio l’imperfezione a rendere un’opera davvero unica: nel tratto irregolare, nel dettaglio non previsto, si annida spesso quella scintilla di verità che colpisce e resta.

Infine, troviamo sempre presente un messaggio costruttivo, una visione positiva e profonda dell’arte come strumento di crescita personale e collettiva. Per Lyli, l’arte può aiutare chi è in difficoltà, aprire nuovi orizzonti, o semplicemente offrire uno spazio sicuro per esprimersi.

Le opere di Lyli sono attualmente in mostra presso il Con/Temporary Spaces Santa Teresa di Torino, all’interno della collettiva Art Beyond Borders, una riflessione collettiva sull’arte come strumento di denuncia e speranza. La mostra riunisce artisti che esplorano temi legati ai conflitti armati, alla memoria delle vittime, al dialogo e alla solidarietà globale, superando ogni confine geografico, culturale o ideologico.

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