Dimensione: 47 x 47 cm
-
La Principessa sul bidet Tecnica: Tecnica mista Anno: NDDimensione: 27 x 27 cm
-
Nerdity ArtTecnica: Mista Anno: 2023Dimensione carta: 18x25 cmDimensione miniatura: 3x2,8 cm
-
Nerdity ArtTecnica: Mista Anno: 2022Dimensione miniatura: 3×2,8 cmDimensione carta: 18x24 cm
-
Nerdity ArtTecnica: Acquerello Anno: 2025Dimensione miniatura: 3×2,8 cmDimensione carta: 18x24 cmDescrizione: La miniatura ritrae Gladys, inquietante antagonista del film horror "Weapons" diretto da Zach Cregger. L'illustrazione è stata realizzata con acquerelli e le sue dimensioni sono 3×2,8 cm.
-
Fernando Manuel Ricárdez Lara Tecnica: Digital animation loop (MP4) Anno: 2023 Dimensione: Variable (video projection or screen installation) Descrizione: Espera is a digital animation loop created from a cranial resonance and a photograph taken during a four-hour wait at a public hospital in Mexico. Inside the skull, the waiting bench becomes a space of solitude, contrasting the overcrowded hospital with the inner world of the patient. The work reflects on suspended time, and the dialogue between clinical imagery and personal memory
-
Carolina Sulis Tecnica: illustrazione digitale Anno: 2025 Dimensione senza cornice: 44×31 cm Dimensione con cornice: 47×34 cm Descrizione: Be a bit(ch) lady riflette sulla memoria come simbolo radicato nella nostra cultura, e su come i comportamenti, i blocchi e le imposizioni che ci abitano oggi abbiano origini lontane. È un invito a non dimenticare, a riconoscere le eredità invisibili che ancora modellano il modo in cui viviamo e ci percepiamo. La religione e i sistemi di potere hanno storicamente promosso l’immagine della donna silenziata, priva di conoscenza e confinata in ruoli puritani, coloniali e patriarcali. Queste narrazioni continuano a persistere, spesso sotto forme sottili, influenzando la libertà d’espressione e la percezione del femminile. Il titolo gioca con le parole e i loro doppi significati: Be a bit(ch) lady oscilla tra l’essere una “lady”, una donna composta, e una “bitch”, termine provocatorio che qui viene ribaltato come simbolo di autonomia e potenza. L’opera celebra questo spazio di tensione, tra ciò che la società impone e ciò che il corpo rivendica, invitando a ripensare i limiti dell’essere donna, libera, selvaggia, molteplice
-
Mariele Caruso Tecnica: Oil on paper Anno: 2022 Dimensione: 28 x 38 cm Descrizione: My first self- portrait. This painting marked the beginning of a more personal relationship with portraiture and with myself, too. Sometimes when I look at this painting, I feel I was braver back then. There’s something spontaneous in the way I painted myself, especially in the use of color, which I still love today.
-
Grazia Moroni Tecnica: Mosaico di vetro artistico colorato e specchio su tavola di legno. Anno: 2025 Dimensione: 40 x 50 x 1,5 cmDescrizione:Il mio omaggio a BOB MARLEYper onorare la cultura,la musica,la vitaLe irregolarità garantiscono l’unicità del prodotto artistico.
-
Alice Biondin Tecnica: Collage a tecnica mista su carta Anno: 2020/2022 Dimensione senza cornice: 21x29,7 cm Dimensione con cornice: 32,5 x 41 cm Descrizione: BLEEDING DAYS è una serie di collage costantemente in evoluzione che mette in luce il rapporto ancora inspiegabilmente ombroso fra donna, mestruazioni e società. Attorno al ciclo femminile ci sono falsi miti, infinite dicerie, improbabili teorie, tantissimi tabù e molta censura. Si affronta questo tema con un alone di titubanza e riluttanza; permane ancora in molte persone un velo sulla lingua, parlare apertamente di perdite, sangue, dolore, disagio, instabilità, frustrazione è scomodo e – praticamente – quasi sempre noi donne ci sentiamo fuori luogo per un evento che è del tutto naturale. Il senso della vergogna, del pudore e dell’inadeguatezza ci viene trasmesso sin da piccole e in una società dove regna ancora l’asfissiante misoginia, che è ormai interiorizzata, è difficile far risaltare tematiche prettamente femminili. “La serie Bleeding days mette in evidenza il rapporto tra mestruazioni e donne attraverso collage polimaterici. L’indagine di Alice Biondin verte sulla percezione di questo evento nella società attuale, ponendo l’enfasi sulla provocazione e il sarcasmo. Le opere riportano frasi, immagini ed elementi decorativi che intendono scaturire una riflessione sulla complessità di “quei giorni” nei confronti dell’evento in sé,soprattutto in rapporto alle altre persone. Il colore rosso è il fil rouge di tutta la serie: un chiaro riferimento al sangue, elemento solitamente omesso all’interno delle pubblicità tematiche e simbolo di disagio quando viene mostrato, come se ci fosse qualcosa di cui vergognarsi. I lavori realizzati dall’artista elaborano aspetti differenti della condizione fisica in maniera ludica e divertente normalizzando un periodo ricorrente dell’essere donna. I collage diventano così un omaggio ad una condizione che ancora oggi costituisce un tabù nella contemporaneità.” Margaret Sgarra
-
Alice Biondin Tecnica: Collage a tecnica mista su carta Anno: 2020/2022 Dimensione senza cornice: 21x29,7 cm Dimensione con cornice: 32,5 x 41 cm Descrizione: BLEEDING DAYS è una serie di collage costantemente in evoluzione che mette in luce il rapporto ancora inspiegabilmente ombroso fra donna, mestruazioni e società. Attorno al ciclo femminile ci sono falsi miti, infinite dicerie, improbabili teorie, tantissimi tabù e molta censura. Si affronta questo tema con un alone di titubanza e riluttanza; permane ancora in molte persone un velo sulla lingua, parlare apertamente di perdite, sangue, dolore, disagio, instabilità, frustrazione è scomodo e – praticamente – quasi sempre noi donne ci sentiamo fuori luogo per un evento che è del tutto naturale. Il senso della vergogna, del pudore e dell’inadeguatezza ci viene trasmesso sin da piccole e in una società dove regna ancora l’asfissiante misoginia, che è ormai interiorizzata, è difficile far risaltare tematiche prettamente femminili. “La serie Bleeding days mette in evidenza il rapporto tra mestruazioni e donne attraverso collage polimaterici. L’indagine di Alice Biondin verte sulla percezione di questo evento nella società attuale, ponendo l’enfasi sulla provocazione e il sarcasmo. Le opere riportano frasi, immagini ed elementi decorativi che intendono scaturire una riflessione sulla complessità di “quei giorni” nei confronti dell’evento in sé,soprattutto in rapporto alle altre persone. Il colore rosso è il fil rouge di tutta la serie: un chiaro riferimento al sangue, elemento solitamente omesso all’interno delle pubblicità tematiche e simbolo di disagio quando viene mostrato, come se ci fosse qualcosa di cui vergognarsi. I lavori realizzati dall’artista elaborano aspetti differenti della condizione fisica in maniera ludica e divertente normalizzando un periodo ricorrente dell’essere donna. I collage diventano così un omaggio ad una condizione che ancora oggi costituisce un tabù nella contemporaneità.” Margaret Sgarra




















