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Alice Biondin Tecnica: Collage a tecnica mista su carta Anno: 2020/2022 Dimensione senza cornice: 21x29,7 cm Dimensione con cornice: 32,5 x 41 cm Descrizione: BLEEDING DAYS è una serie di collage costantemente in evoluzione che mette in luce il rapporto ancora inspiegabilmente ombroso fra donna, mestruazioni e società. Attorno al ciclo femminile ci sono falsi miti, infinite dicerie, improbabili teorie, tantissimi tabù e molta censura. Si affronta questo tema con un alone di titubanza e riluttanza; permane ancora in molte persone un velo sulla lingua, parlare apertamente di perdite, sangue, dolore, disagio, instabilità, frustrazione è scomodo e – praticamente – quasi sempre noi donne ci sentiamo fuori luogo per un evento che è del tutto naturale. Il senso della vergogna, del pudore e dell’inadeguatezza ci viene trasmesso sin da piccole e in una società dove regna ancora l’asfissiante misoginia, che è ormai interiorizzata, è difficile far risaltare tematiche prettamente femminili. “La serie Bleeding days mette in evidenza il rapporto tra mestruazioni e donne attraverso collage polimaterici. L’indagine di Alice Biondin verte sulla percezione di questo evento nella società attuale, ponendo l’enfasi sulla provocazione e il sarcasmo. Le opere riportano frasi, immagini ed elementi decorativi che intendono scaturire una riflessione sulla complessità di “quei giorni” nei confronti dell’evento in sé,soprattutto in rapporto alle altre persone. Il colore rosso è il fil rouge di tutta la serie: un chiaro riferimento al sangue, elemento solitamente omesso all’interno delle pubblicità tematiche e simbolo di disagio quando viene mostrato, come se ci fosse qualcosa di cui vergognarsi. I lavori realizzati dall’artista elaborano aspetti differenti della condizione fisica in maniera ludica e divertente normalizzando un periodo ricorrente dell’essere donna. I collage diventano così un omaggio ad una condizione che ancora oggi costituisce un tabù nella contemporaneità.” Margaret Sgarra
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Alice Biondin Tecnica: Collage a tecnica mista su carta Anno: 2020/2022 Dimensione senza cornice: 21x29,7 cm Dimensione con cornice: 32,5 x 41 cm Descrizione: BLEEDING DAYS è una serie di collage costantemente in evoluzione che mette in luce il rapporto ancora inspiegabilmente ombroso fra donna, mestruazioni e società. Attorno al ciclo femminile ci sono falsi miti, infinite dicerie, improbabili teorie, tantissimi tabù e molta censura. Si affronta questo tema con un alone di titubanza e riluttanza; permane ancora in molte persone un velo sulla lingua, parlare apertamente di perdite, sangue, dolore, disagio, instabilità, frustrazione è scomodo e – praticamente – quasi sempre noi donne ci sentiamo fuori luogo per un evento che è del tutto naturale. Il senso della vergogna, del pudore e dell’inadeguatezza ci viene trasmesso sin da piccole e in una società dove regna ancora l’asfissiante misoginia, che è ormai interiorizzata, è difficile far risaltare tematiche prettamente femminili. “La serie Bleeding days mette in evidenza il rapporto tra mestruazioni e donne attraverso collage polimaterici. L’indagine di Alice Biondin verte sulla percezione di questo evento nella società attuale, ponendo l’enfasi sulla provocazione e il sarcasmo. Le opere riportano frasi, immagini ed elementi decorativi che intendono scaturire una riflessione sulla complessità di “quei giorni” nei confronti dell’evento in sé,soprattutto in rapporto alle altre persone. Il colore rosso è il fil rouge di tutta la serie: un chiaro riferimento al sangue, elemento solitamente omesso all’interno delle pubblicità tematiche e simbolo di disagio quando viene mostrato, come se ci fosse qualcosa di cui vergognarsi. I lavori realizzati dall’artista elaborano aspetti differenti della condizione fisica in maniera ludica e divertente normalizzando un periodo ricorrente dell’essere donna. I collage diventano così un omaggio ad una condizione che ancora oggi costituisce un tabù nella contemporaneità.” Margaret Sgarra
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Alice Biondin Tecnica: Collage a tecnica mista su carta Anno: 2020/2022 Dimensione senza cornice: 21x29,7 cm Dimensione con cornice: 32,5 x 41 cm Descrizione: BLEEDING DAYS è una serie di collage costantemente in evoluzione che mette in luce il rapporto ancora inspiegabilmente ombroso fra donna, mestruazioni e società. Attorno al ciclo femminile ci sono falsi miti, infinite dicerie, improbabili teorie, tantissimi tabù e molta censura. Si affronta questo tema con un alone di titubanza e riluttanza; permane ancora in molte persone un velo sulla lingua, parlare apertamente di perdite, sangue, dolore, disagio, instabilità, frustrazione è scomodo e – praticamente – quasi sempre noi donne ci sentiamo fuori luogo per un evento che è del tutto naturale. Il senso della vergogna, del pudore e dell’inadeguatezza ci viene trasmesso sin da piccole e in una società dove regna ancora l’asfissiante misoginia, che è ormai interiorizzata, è difficile far risaltare tematiche prettamente femminili. “La serie Bleeding days mette in evidenza il rapporto tra mestruazioni e donne attraverso collage polimaterici. L’indagine di Alice Biondin verte sulla percezione di questo evento nella società attuale, ponendo l’enfasi sulla provocazione e il sarcasmo. Le opere riportano frasi, immagini ed elementi decorativi che intendono scaturire una riflessione sulla complessità di “quei giorni” nei confronti dell’evento in sé,soprattutto in rapporto alle altre persone. Il colore rosso è il fil rouge di tutta la serie: un chiaro riferimento al sangue, elemento solitamente omesso all’interno delle pubblicità tematiche e simbolo di disagio quando viene mostrato, come se ci fosse qualcosa di cui vergognarsi. I lavori realizzati dall’artista elaborano aspetti differenti della condizione fisica in maniera ludica e divertente normalizzando un periodo ricorrente dell’essere donna. I collage diventano così un omaggio ad una condizione che ancora oggi costituisce un tabù nella contemporaneità.” Margaret Sgarra
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Alice Biondin Tecnica: Collage a tecnica mista su carta Anno: 2020/2022 Dimensione senza cornice: 21x29,7 cm Dimensione con cornice: 32,5 x 41 cm Descrizione: BLEEDING DAYS è una serie di collage costantemente in evoluzione che mette in luce il rapporto ancora inspiegabilmente ombroso fra donna, mestruazioni e società. Attorno al ciclo femminile ci sono falsi miti, infinite dicerie, improbabili teorie, tantissimi tabù e molta censura. Si affronta questo tema con un alone di titubanza e riluttanza; permane ancora in molte persone un velo sulla lingua, parlare apertamente di perdite, sangue, dolore, disagio, instabilità, frustrazione è scomodo e – praticamente – quasi sempre noi donne ci sentiamo fuori luogo per un evento che è del tutto naturale. Il senso della vergogna, del pudore e dell’inadeguatezza ci viene trasmesso sin da piccole e in una società dove regna ancora l’asfissiante misoginia, che è ormai interiorizzata, è difficile far risaltare tematiche prettamente femminili. “La serie Bleeding days mette in evidenza il rapporto tra mestruazioni e donne attraverso collage polimaterici. L’indagine di Alice Biondin verte sulla percezione di questo evento nella società attuale, ponendo l’enfasi sulla provocazione e il sarcasmo. Le opere riportano frasi, immagini ed elementi decorativi che intendono scaturire una riflessione sulla complessità di “quei giorni” nei confronti dell’evento in sé,soprattutto in rapporto alle altre persone. Il colore rosso è il fil rouge di tutta la serie: un chiaro riferimento al sangue, elemento solitamente omesso all’interno delle pubblicità tematiche e simbolo di disagio quando viene mostrato, come se ci fosse qualcosa di cui vergognarsi. I lavori realizzati dall’artista elaborano aspetti differenti della condizione fisica in maniera ludica e divertente normalizzando un periodo ricorrente dell’essere donna. I collage diventano così un omaggio ad una condizione che ancora oggi costituisce un tabù nella contemporaneità.” Margaret Sgarra
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Tecnica: Audiovisual Sculpture Anno: 2025 Dimensione opera: 40 x 30 cm Descrizione: AURORA is an audiovisual sculpture that transforms cosmic data into a sensory experience. Inspired by the aurora borealis, it visualizes the invisible connections between the Sun, Earth, and humanity. Real-time space weather data drives its sound and imagery, so changes in solar wind shape the form and atmosphere of the work. Materially, AURORA weaves together alabaster, glass, and digital light, navigating between natural phenomena and technological perception — a poetic meditation on the beauty and fragility of our planetary interdependence. You can view supporting video material for AURORA here: https://drive.google.com/file/
d/19FqL0WD0nKPLT7_ j2LtOlgNZVKrjjIyT/view?usp= sharing -
MORB Tecnica: Plaster, plastic, resin, acrilic, gold leaf, paper, aluminium Anno: 2020 Dimensione: 13 x 37 x 11 cm
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Alberto BalloccaTecnica: Mixedmedia on paper. Disegni a matita, scansioni di fotografie, collage manuali e digitali. Edizione unica.Anno: 2025Dimensione: 48 x 33 x 4 cmDescrizione: Opera studio iniziale della tela 'Photosynthesis', divenuto successivamente lavoro finito. *Orama*, termine derivato dal greco e che significa "visione", riflette l'intima connessione tra l'osservatore e il mondo naturale. Come la dinamica tra due amanti, questa visione della natura diventa uno specchio, rivelando gli elementi spirituali che animano i miei gesti e i miei impulsi creativi. Il processo inizia con un disegno e un ritaglio lenti e ponderati, seguiti da rapide decisioni compositive dopo aver scansionato bozze e schizzi e lavorati su photoshop. Il risultato è una fusione di icone statuarie e motivi vegetali, un'esplorazione mentale dell'antico rapporto tra gli esseri umani e i loro ambienti naturali nel panorama collinare e la fauna di Torino e Moncalieri. Attraverso l'arte e la rappresentazione della natura, quest'opera approfondisce la sublimazione estetica nascosta che ha plasmato la nostra comprensione del mondo per secoli attraverso le culture antiche Egizia, Longobarda e Greca, ma non solo e il loro rapporto con la natura.
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Olga Zadedyurina Tecnica: Fotografia, stampa su plexiglass Anno: 2025 Dimensione senza cornice: 40cm x 53 cm Descrizione: Il progetto indaga il confine tra individuo e società: siamo noi a riflettere il mondo o è il mondo a riflettere noi? Negli scatti, la presenza dell’artista è solo accennata, mai pienamente visibile, invitando l’osservatore a cercarne le tracce nella scena. Così, il messaggio diretto del selfie – “Guardami, sono qui” – si trasforma in una riflessione più profonda sull’identità e sulla rappresentazione di sé. Realizzata solo con uno smartphone e senza post-produzione, la serie è un viaggio visivo tra quotidianità e introspezione. Edizione limitata 1/10 copie Possibilità di acquisto senza cornice. Possibilità di acquisto con NFT. L’attestato di autenticità è fornito con ogni opera.
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Olga Zadedyurina Tecnica: Fotografia, stampa fine art Anno: 2025 Dimensione senza cornice: 23cm x 35cm Dimensione con cornice (specchio vintage dorato): 45,5cm x 56cm Descrizione: Ispirata alle Tre Grazie, la serie astrae il corpo femminile in frammenti scultorei. I primi piani dissolvono l’identità individuale, creando un’armonia collettiva fatta di intimità, ambiguità e connessione. Qui la grazia viene ridefinita - non come simmetria idealizzata, ma come unità attraverso le forme frammentate e la bellezza nata dall’ambiguità. Insieme, queste immagini raccontano l’evoluzione della femminilità: dal potere visibile all’essenza intima, dai ruoli sociali alla verità personale. Edizione limitata 1/10 copie Possibilità di acquisto senza cornice. Possibilità di acquisto con NFT. L’attestato di autenticità è fornito con ogni opera.
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Olga Zadedyurina Tecnica: Fotografia Anno: 2025 Dimensione: 30 x 45 cm Dimensione cornice (cornice fine 800 Francese): 56cm x 66,6cm Descrizione: Ispirata alle Tre Grazie, la serie astrae il corpo femminile in frammenti scultorei. I primi piani dissolvono l'identità individuale, creando un'armonia visiva collettiva di intimità, ambiguità e connessione. Qui, la grazia viene ridefinita: non come simmetria idealizzata, ma come unità attraverso forme frammentate e una bellezza che nasce dall'ambiguità. Insieme, queste immagini catturano la storia in evoluzione della femminilità: dal potere visibile all'essenza intima, dai ruoli sociali alla verità personale. Edizione limitata 1/10 copie Possibilità di acquisto senza cornice. Possibilità di acquisto con NFT. L’attestato di autenticità è fornito con ogni opera.
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Tecnica: Fotografia Anno: 2024 Dimensione: 30 x 20 cm Descrizione: Dolce miele sfiora i seni, il Primo Atto, esige passione.
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Tecnica: Fotografia Anno: 2024 Dimensione: 30 x 20 cm Descrizione: Si incontrano le carni, arde il cuore in petto, Atto Secondo.
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Tecnica: Fotografia Anno: 2024 Dimensione: 30 x 20 cm Descrizione: Ci si allontana dal grembo, motivo per cui si piange, si nasce. Atto Terzo.
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Tecnica: Tecnica mista digitale Anno: 2025 Dimensione: 30 x 42 cm Descrizione: Pandora è un’illustrazione digitale che rilegge in chiave contemporanea il mito della scatola di Pandora. La figura femminile, stilizzata e sospesa tra essenzialità e introspezione, diventa il simbolo di una mente che contiene in sé enigmi e dolori, ma anche la spinta a conoscersi. Ad accompagnare l’immagine, il testo poetico fa emergere un nuovo sguardo sul mito: Pandora non sapeva che la scatola fatale era la sua mente, non un dono mortale. Dei mali del mondo non fu colpa né errore, solo un’emicrania le diede il fervore. E la sua curiosità, che sembrava maledetta, era solo il sentirsi un po’ incompleta, riflessa negli altri, cercando il suo suono, come chi ascolta sé stessa nel coro del mondo. In questa lettura, la curiosità di Pandora non è punizione né peccato, ma la tensione verso una completezza sempre in costruzione, specchio di una condizione umana universale: ascoltare sé stessi attraverso l’eco degli altri.
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Tecnica: Tecnica mista digitale Anno: 2024 Dimensione: 30 x 42 cm Descrizione: "Andromeda" reinterpreta il mito classico da una prospettiva contemporanea, trasformando la presunta vittima in protagonista libera e padrona del proprio destino. Non è la donna incatenata che Perseo doveva salvare, ma una figura danzante, nuda davanti al mare e sotto la luna, in un gesto di autoaffermazione e libertà. L’opera unisce fotografia e illustrazione digitale: il paesaggio marino realistico dialoga con il corpo stilizzato e fluido di Andromeda, creando un contrasto tra il tangibile e l’immaginato. Il testo che accompagna l’immagine rafforza questa rilettura poetica: «Perseo credeva di doverla salvare quando invece a Andromeda piaceva ballare nuda nel mare Chi l’avrebbe detto? quelle non erano catene solo i suoi capelli invidiati dalle sirene» In questo modo l’opera indaga i temi della libertà, della riscrittura dei miti e della potenza simbolica del corpo femminile come veicolo di emancipazione.
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Il Duca Dei Vandali Tecnica: Fotografia, stampa da scansione, negativo in doppia esposizione Anno: 2023 Dimensione: 24 x 30 cm Descrizione: Un giorno, a casa mia, notai una voragine aperta nel muro. Il proprietario spiegò che la causa era la canna fumaria, non riempita correttamente, e che il vuoto aveva provocato il crollo di quella parte di muro. In quell’istante percepii una connessione profonda tra me, quella crepa e il vuoto che sentivo dentro di me. Decisi così di trasformare quell’esperienza in un’opera, realizzando una doppia esposizione su negativo, combinando una mia vecchia fotografia con l’immagine della voragine. Il risultato cattura perfettamente ciò che provavo in quel periodo: un vuoto, una ferita interiore che fatica a rimarginarsi, contrapposta alla volontà di creare qualcosa di bello, un atto d’amore verso me stesso e una memoria di quella condizione. L’opera nasce dalla volontà di trasformare il dolore in creatività, la mancanza in forma, e di celebrare la capacità di prendersi cura di sé, nonostante tutto.
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Il Duca Dei Vandali Tecnica: Fotografia, stampa ai sali d'argento con negativo sottoposto a mordencage Anno: 2025 Dimensione: 24 x 30 cm Descrizione: L’opera nasce dal tentativo di superare un lutto d’amore attraverso quello che Freud chiamava “sublimazione”: un meccanismo inconscio che permette di trasformare pulsioni intense in espressione artistica o fede religiosa. La tecnica impiegata, il mordencage, rispecchia pienamente questo intento. Il negativo fotografico, ovvero la matrice della foto, viene immerso in una soluzione che liquefa i sali d’argento, separandoli dal negativo e generando un effetto distruttivo e casuale. Il sacrificio, nella storia umana, è sempre stato un atto volto a favoreggiarsi un dio, senza conoscere però l’esito, data la sua natura imprevedibile e folle. Da qui il titolo dell’opera, Sacrificium, dal latino “atto di rendere sacro”. Ho trasformato l’unico ricordo che ho di una persona a me cara, elevandolo a qualcosa di superiore. Attraverso questo gesto radicale, cercavo di creare un’opera che perdurasse nel tempo e al contempo esorcizzasse il dolore del lutto. Il sacro non segue logiche umane: è casuale e imprevedibile. Così come l’amore e il dolore, appare inspiegabile e irrazionale. La trasformazione del ricordo diventa allora un rito, un atto folle e sacro, attraverso cui il dolore si trasforma in memoria duratura.
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Sabrina Losso Tecnica: Fotografia digitale Anno: 2025 Dimensione: 42 x 59 cm Descrizione: In un mondo che ci impone standard estetici irraggiungibili, io cerco la bellezza in corpi non convenzionali eppure meravigliosi.




















