“Remembering denotes to bring to one’s mind an awareness of a past life, experience and learned knowledge when necessary. Much as the best way of not losing the feeling of life-long continuity is to make our memory work at the highest level, our mind tries to avoid memory losses through utilization of each and every method with an eye to create an integrated identity in as much as every black hole creates a disconnection in our personal history. Because our memory loses many details, it takes a lot of false memories, recreates them, and thus ensures us to have our entire life in sense of integrity. In as much as our memories are fragile and very open to being oriented during the recall process, remembering our memories an intervention during the remembering process may form our memories in very different ways. The project consisting of photographs of my own my sculpture is based on the interventions during the creation of false memories.”
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Hünkar Yılmaz Ianniello Tecnica: Fotografia Anno: 2024 Dimensione: 50×70 cm Descrizione:
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Madame Pagu Tecnica: Carta, Foto, Oggetti trovati Anno: 2021 Descrizione: Questo lavoro fa parte del progetto AS MULHERES QUE AMEI (Le donne che ho amato), in cui indago le diverse forme di violenza contro le donne. Attraverso fotografie trovate e collage analogici, mi muovo in un campo metaforico dove il gesto di strappare e ricomporre le parti dell’immagine non mira a un risultato estetico, ma invita a riflettere sulla frammentazione del femminile nel tempo, generata da regole sociali velate. Se spezzare l’immagine rappresenta una reazione a una soffocazione costante, le sovrapposizioni e le texture diventano l’antitesi dell’adattamento, incasellando il femminile entro concetti e schemi sistemici. Alla fine, ciò che rimane di noi, oltre l’estetica del caos, sono le cicatrici e la stanchezza di una performance perpetua.
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Samuel Dossi Tecnica: Polaroid bianco nero e collage a colori Anno: 2025 Dimensione senza cornice: 8,5 x 10,5 cm Dimensione con cornice: 25,5 x 25,5 cm Descrizione: Una finestra, sempre la stessa, dalla quale si può osservare il tempo che scorre nel futuro. Un futuro utopico nel quale la natura riconquista i propri colori.
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Samuel Dossi Tecnica: Polaroid bianco nero e collage a colori Anno: 2025 Dimensione senza cornice: 8,5 x 10,5 cm Dimensione con cornice: 25,5 x 25,5 cm Descrizione: Una finestra, sempre la stessa, dalla quale si può osservare il tempo che scorre nel futuro. Un futuro utopico nel quale la natura riconquista i propri colori.
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Samuel Dossi Tecnica: Polaroid bianco nero e collage a colori Anno: 2025 Dimensione senza cornice: 8,5 x 10,5 cm Dimensione con cornice: 25,5 x 25,5 cm Descrizione: Una finestra, sempre la stessa, dalla quale si può osservare il tempo che scorre nel futuro. Un futuro utopico nel quale la natura riconquista i propri colori.
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Marta De Lorenzis Tecnica: Polaroid, collage. Anno: 2024 Dimensione senza cornice: 8,5 × 10,5 cm Dimensione con cornice: 25,5 x 25,5 cm Descrizione: L'infanzia non sempre porta con sè dei ricordi felici, ma se cerchiamo bene nella nostra memoria troveremo sempre un filo colorato che ci riporta a dei momenti di gioco, fantasia e spensieratezza.
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Marta De Lorenzis Tecnica: Polaroid, collage. Anno: 2024 Dimensione senza cornice: 8,5 × 10,5 cm Dimensione con cornice: 25,5 x 25,5 cm Descrizione: L'infanzia non sempre porta con sè dei ricordi felici, ma se cerchiamo bene nella nostra memoria troveremo sempre un filo colorato che ci riporta a dei momenti di gioco, fantasia e spensieratezza.
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Marta De Lorenzis Tecnica: Polaroid, collage. Anno: 2024 Dimensione senza cornice: 8,5 × 10,5 cm Dimensione con cornice: 25,5 x 25,5 cm Descrizione: L'infanzia non sempre porta con sè dei ricordi felici, ma se cerchiamo bene nella nostra memoria troveremo sempre un filo colorato che ci riporta a dei momenti di gioco, fantasia e spensieratezza.
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Teo Iaia Tecnica: IstantaneaAnno: 2025Dimensione: 10,7 x 8,8 cmDescrizione: L’immagine si muove sul confine tra intimità e rappresentazione. Il corpo, parzialmente celato dal libro, diventa esso stesso linguaggio: un frammento di racconto visivo che si intreccia con la pagina scritta.Le parole stampate, i ritagli e la materia dell’istantanea si fondono in un unico spazio di lettura, dove il gesto e la narrazione si contaminano reciprocamente, dissolvendo i limiti tra testo e presenza.
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Teo Iaia Tecnica: IstantaneaAnno: 2025Dimensione: 10,7 x 8,8 cmDescrizione: L’opera riflette sulla relazione tra identità e parola scritta, tra la superficie del testo e la profondità interiore.L’immagine, realizzata con tecnica istantanea, esplora la memoria come stratificazione: ogni frammento è un pensiero trattenuto, ogni segno una pausa di silenzio visivo.
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Teo Iaia Tecnica: IstantaneaAnno: 2025Dimensione: 10,7 x 8,8 cmDescrizione: L’opera riflette sulla relazione tra identità e parola scritta, tra la superficie del testo e la profondità interiore.L’immagine, realizzata con tecnica istantanea, esplora la memoria come stratificazione: ogni frammento è un pensiero trattenuto, ogni segno una pausa di silenzio visivo.
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Little piece of my heart Tecnica: istantanee scattate con Lomography Lomo'Instant su pellicola Instax mini Anno: 2025 Dimensione: 13×18 cm Descrizione: Il progetto "Casa" nasce dal desiderio di fermare lo sguardo su tre luoghi che portano conforto, memoria e sogno nel mio cuore. Ogni foto rappresenta un tassello del concetto di casa – quella reale, quella emotiva, quella immaginata. La prima istantanea, “Famiglia”, mostra la vista dalla terrazza della casa dei miei genitori, nel cuore del paese. La porta d’ingresso è al centro della terrazza e ogni volta che mio padre tornava a casa, lo vedevo entrare da quella porta e lo scenario alle sue spalle era proprio questo scorcio di paese. Questo luogo è il fulcro della memoria: la terrazza abbraccia il centro storico e racconta una storia fatta di scelte, colori, libri e quadri, espressione di mio padre. Ora che lui non c’è più, il ritorno qui è colmo di nostalgia e dolcezza; ogni dettaglio mi fa sentire al sicuro, come un viaggio indietro nel tempo e nell’affetto. La seconda fotografia, “Cuore”, ritrae la spiaggia di Piscinas, la mia casa dell’anima. Questo luogo è legato a tanti ricordi d’estate e di famiglia ma è anche rifugio dove il presente si fa leggero: le dune, la macchia mediterranea, il maestrale che solleva le onde spumeggianti. L’onda forte e minacciosa si trasforma nella dolcezza della schiuma che abbraccia le gambe, regalando il senso di essere accolti e protetti dalla natura. Quando penso a Piscinas rivedo la luce che trasforma le onde in riflessi vivi, quell’abbraccio schiumoso, per ritrovare serenità e pace. Infine, “Sogno” è la piccola casa del pescatore di Porto Paglia, rifugio dei miei desideri d’infanzia. Da bambina sognavo di viverci; quest’anno, esplorando il promontorio, ho conosciuto Remo, il proprietario, che mi ha accolto e raccontato la sua vita: per un giorno ho realizzato il mio sogno e rivissuto quel desiderio. Queste tre fotografie sono un racconto d’identità: casa d’origine, casa del cuore, casa del sogno. Ogni immagine testimonia una parte di me che si rifugia, si consola, si immagina e si emoziona.
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Pauline Tecnica: Polaroid Anno: 2020 Dimensione senza cornice: 9 x 11 cm Dimensione con cornice: 17 x 17 cm Descrizione: Ho rallentato ed ammirato quel qualcosa che non sapevo di star cercando.
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Lea Brugnoli Tecnica: Digitale, Foto Anno: 2025 Descrizione: Body Light Move è una serie fotografica che esplora l'incontro tra luce, movimento e corpo umano attraverso l'arte del video mapping. Le foto sono una testimonianza di performance a porte chiuse, in cui le ballerine, in forma di improvvisazione, si muovono immerse nella proiezione. Le proiezioni video si concentrano sempre su pose ed espressioni diverse, e le foto catturano i migliori incontri tra il corpo del performer e la proiezione video. Le immagini e i video sono stati creati da Lea Brugnoli e scelti e adattati durante la danza. Tutti gli artisti ritratti risiedono a Berlino. In questa foto: Jenna Berlyn
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Lea Brugnoli Tecnica: Digitale, Foto Anno: 2025 Descrizione: Body Light Move è una serie fotografica che esplora l'incontro tra luce, movimento e corpo umano attraverso l'arte del video mapping. Le foto sono una testimonianza di performance a porte chiuse, in cui le ballerine, in forma di improvvisazione, si muovono immerse nella proiezione. Le proiezioni video si concentrano sempre su pose ed espressioni diverse, e le foto catturano i migliori incontri tra il corpo del performer e la proiezione video. Le immagini e i video sono stati creati da Lea Brugnoli e scelti e adattati durante la danza. Tutti gli artisti ritratti risiedono a Berlino. In questa foto: Elke Kalupar
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Lea Brugnoli Tecnica: Digitale, Foto Anno: 2025 Descrizione: Body Light Move è una serie fotografica che esplora l'incontro tra luce, movimento e corpo umano attraverso l'arte del video mapping. Le foto sono una testimonianza di performance a porte chiuse, in cui le ballerine, in forma di improvvisazione, si muovono immerse nella proiezione. Le proiezioni video si concentrano sempre su pose ed espressioni diverse, e le foto catturano i migliori incontri tra il corpo del performer e la proiezione video. Le immagini e i video sono stati creati da Lea Brugnoli e scelti e adattati durante la danza. Tutti gli artisti ritratti risiedono a Berlino. In questa foto: Giorgia Bovo
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Edoardo Folli Tecnica: Mixed Media: fotografia e disegno Anno: 2025 Dimensione: 50cm x 32cm Descrizione: Il lavoro nasce per ricordare migliaia di vite che ogni anno finiscono nel nostro mare, a cui oggi si aggiungono i diritti che da ormai da troppo tempo, in quel profondo mare blu intenso pieno di cadaveri, sono stati portati via all'umanità.
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Edoardo Folli Tecnica: Mixed Media: fotografia e disegno Anno: 2025 Dimensione: 50cm x 32cm Descrizione: Il lavoro nasce per ricordare migliaia di vite che ogni anno finiscono nel nostro mare, a cui oggi si aggiungono i diritti che da ormai da troppo tempo, in quel profondo mare blu intenso pieno di cadaveri, sono stati portati via all'umanità.
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Alex Pauwels Tecnica: Photography in camera with blurry motion Anno: 2025 Dimensione: 70×50cm Descrizione: t is a rainy day where you travel to your dreams to the sun in your mind and you need to follow the rails and yje cord of your pad and enjoy your learning process
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Tecnica: Tecnica mista su legno Anno: 2025 Dimensione: 45,3 cm x 26 cm Descrizione: Sostanzialmente un modo per descrivere l'emotività del gesto della protagonista della vicenda classica, nel momento della dipartita. Quando (a mia interpretazione) la protagonista si sarà resa conto che l'unica scelta era quella del suicidio, sul suo volto ho immaginato potesse avere quell'espressione di strazio ed esasperazione.
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Tecnica: Acrilico su fotografia Anno: 2021 Dimensione: 15×10 cm Descrizione: Il dolore che a volte portiamo dentro di noi ma che gli altri da fuori non vedono.
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Tecnica: Acrilico su fotografia Anno: 2022 Dimensione: 15×10 cm Descrizione: I giorni funesti della nostra vita lasciano un'impronta indelebile sulla nostra anima e sul nostro volto. Le esperienze dolorose e le sofferenze che abbiamo attraversato creano una visione distorta e cupa del mondo, come se una nube oscura avesse velato la luce del sole. Questi segni indelebili non solo segnano il nostro viso, ma anche la nostra mente e il nostro cuore, influenzando il modo in cui percepiamo noi stessi e il mondo intorno a noi.
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SgruFaCose Tecnica: fotografia istantanea polaroid, manipolazione post sviluppo con candeggina Anno: 2023 Dimensione: 8,8 x 10,7 cm Descrizione: Nad.ine è parte di una serie di scatti che nel 2023 hanno segnato una delle mie prime collettive in assoluto, a Venezia. Insieme alla Modella, attrice, mimo e clown professionista Nadine Tarantino ed alla collaborazione con la Fratelli Bonfanti bottoni di Torino, (azienda manifatturiera storica per la produzione di bottoni e leader italiana del settore), abbiamo esplorato lo spirito voyeuristico che lega e regala all'uomo l'abbellimento del corpo femminile con oggetti d'arte, fibbie o bottoni d'oro che siano, portandolo nel "dietro le quinte" quando prima dello show in un bagno di cui si nota sullo sfondo uno scalcinato calorifero, si può giocare, ci si può divertire con spirito fanciullesco, innocente e bambino mentre ci "si prepara per l'uomo"... la maschera può aspettare... perché il bagno è occupato.
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Filly Fiordaliso Tecnica: Fotografia digitale Anno: 2017 Dimensione: 60X55 cm Descrizione: Quest’opera appartiene alla mia serie Bambole, nata nel 2017. Con questa immagine ho voluto esplorare la complessità del legame che ogni donna ha con la propria storia, il proprio corpo, il proprio percorso di crescita. Un legame intimo e silenzioso, ma profondamente eloquente. Lo scatto, in bianco e nero, ritrae una giovane donna stretta in un abbraccio con una bambola: un gesto che racchiude protezione, identificazione e memoria. Qui, più che mai, la figura umana si fonde visivamente ed emotivamente con l’oggetto che stringe tra le braccia, fino a diventarne eco, proiezione, doppio. L’abito ricamato della ragazza, la delicatezza della sua pelle, lo sguardo sospeso e velato da una malinconia silenziosa, costruiscono una composizione armoniosa che richiama i tratti stessi della bambola. La ragazza non abbraccia solo un oggetto dell’infanzia: abbraccia una parte di sé. È lei stessa bambola riposta, figura simbolica che conserva i sogni, le fragilità e la bellezza intatta del tempo che passa. Le mani si chiudono con dolce fermezza, a protezione di quel legame profondo e intimo che parla di memoria, identità e tenerezza. La bambola non è soltanto un oggetto: è un testimone silenzioso, un compagno d’anima, un riflesso. Lo sfondo nero, segnato da graffi e imperfezioni, rompe la neutralità visiva per divenire spazio della memoria: superficie vissuta, come la pelle, come la storia. È lì che si incide il tempo, che si proietta la solitudine o il ricordo di un legame, o forse il desiderio di restare aggrappati a qualcosa che ci ha formati. Quest’opera vuole raccontare il legame profondo tra ciò che siamo e ciò che abbiamo custodito. Tra la donna adulta e la bambina che è stata. Tra il presente e una dolce assenza.
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Filly Fiordaliso Tecnica: Fotografia digitale Anno: 2016 Dimensione: 50X40 cm Descrizione: In quest’opera ho voluto rappresentare il lato più intenso e controverso del legame amoroso. Due corpi nudi, esposti, si fondono in un abbraccio che è al tempo stesso intimo e potenzialmente pericoloso. L’uomo impugna una katana, la lama sfiora il corpo della donna, ma non colpisce. È un gesto sospeso, carico di tensione, che racconta di quanto l’amore possa essere totalizzante, a volte persino tagliente. Eppure, non c’è violenza. C’è potere, ma è trattenuto. C’è forza, ma è consapevole. C’è vicinanza, ma anche mistero. Ho scelto la katana proprio per questo: non è una semplice arma, ma un simbolo di disciplina, onore e controllo. Nella cultura giapponese rappresenta una forza precisa, silenziosa, rispettosa. In questo scatto, la katana diventa metafora del legame amoroso quando è vissuto nella sua profondità: un rapporto in cui si ha il potere di ferire, ma si sceglie di proteggere. La lama non divide, ma unisce. Segna una linea invisibile tra l’istinto e la scelta, tra il desiderio e la responsabilità. È il filo sottile su cui si regge un amore maturo, che conosce il peso delle emozioni ma sa trasformarle in rispetto reciproco. Questo è il mio sguardo sul legame: un equilibrio delicato tra vulnerabilità e forza, tra vicinanza e libertà.
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Lucia Caputo Tecnica: fotografica con post digitale Anno: 2024 Dimensione: 40×60 cm Descrizione: AMORE LIQUIDO / Il Dilemma e' un progetto fotografico che vuole raccontare relazioni e legami di coppia. In particolare pone l'attenzione sulla diversita' dei sentimenti che attraversano due persone che fanno parte di un legame , la storia , traumi , atteggiamenti e aspettative che ognuno di noi mette nel rapporto con l'altro.
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Lucia Caputo Tecnica: fotografica con post digitale Anno: 2024 Dimensione: 40×60 cm Descrizione: AMORE LIQUIDO / Il Dilemma e' un progetto fotografico che vuole raccontare relazioni e legami di coppia. In particolare pone l'attenzione sulla diversita' dei sentimenti che attraversano due persone che fanno parte di un legame , la storia , traumi , atteggiamenti e aspettative che ognuno di noi mette nel rapporto con l'altro.
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Lucia Caputo Tecnica: fotografica con post digitale Anno: 2024 Dimensione: 40×60 cm Descrizione: AMORE LIQUIDO / Il Dilemma e' un progetto fotografico che vuole raccontare relazioni e legami di coppia. In particolare pone l'attenzione sulla diversita' dei sentimenti che attraversano due persone che fanno parte di un legame , la storia , traumi , atteggiamenti e aspettative che ognuno di noi mette nel rapporto con l'altro.
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Nadia Musmeci Tecnica: Fotografia digitale / bianco e nero Anno: 2023 Dimensione: 40×30 cm Descrizione: “L’atto del nascere è il filo sottile di un legame invisibile che separa e unisce: ci separa dal grembo da cui veniamo ma unisce indissolubilmente al misterioso mondo verso cui ci proiettiamo”.
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Nadia Musmeci Tecnica: Fotografia digitale / bianco e nero Anno: 2025 Dimensione: 60×40 cm Descrizione: Ci leghiamo così tanto alle cose di questo mondo da dimenticare le leggi dell’universo, da dimenticare che la nostra esistenza è legata all’esistenza di altri esseri, da dimenticare che ogni istante della nostra vita si disperde nel vento, sfuma tra i contorni delle cose che prima ci apparivano definite e invece poi svaniscono nel nulla. È in questa prospettiva di reciproca Osmosi tra ciò che ci circonda e il proprio mondo interiore che si definisce il nostro stare al mondo. Ogni pensiero che ci attraversa, che si annida nella mente umana a cui si dedica attenzione, è come un filo invisibile di luce ed energia che ci distoglie dall’immenso frastuono della modernità e ci lega a qualcosa di più grande e profondo”.
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Nadia Musmeci Tecnica: Fotografia digitale / bianco e nero Anno: 2025 Dimensione: 60×40 cm Descrizione: “Secondo l’antica pratica della silvoterapia, gli alberi hanno anima, emozioni e sentimenti, comunicano tra loro e si proteggono. L’uomo contemporaneo, abituato ormai a vivere immerso nel frastuono di una società sempre più frenetica, può riscoprire il suo contatto primordiale con la natura ed entrare in connessione con gli alberi, con il loro mondo di energia toccando, abbracciando o ascoltando l'essenza. Se l’individuo può assorbirne le energie positive, la cura della propria dimensione interiore è possibile attraverso una ritrovata e totale comunione con la natura; uno scambio che nasce da un contatto da cui si instaura un legame invisibile e profondo, non soltanto fisico ma soprattutto emotivo e spirituale. Tratte le qualità pregiate di un albero, il mutamento dell’individuo riflette gli effetti benefici in sé stesso e nel suo vivere nella società. Nello scatto, le due anime si incontrano per far parte di una stessa struttura: l’individuo; elemento costitutivo di una realtà più complessa che è l’Universo”.
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Federica Flore Tecnica:Fotografia Anno: 2023-2025 Dimensione: 10cmX15cm Descrizione: <<Rimasto vuoto uno spazio nella verità vissuto del momento ora trascorso in un passato che indica una geografia emotiva interiore come ciò che sei rimasta come ciò che hai edificato il presente che sei. Pietre antiche di un borgo arroccato un letto un tavolo una terrazza sul vuoto la valle delinea i profili ordito di un tempo nella confidenza del sé narrato nel suono rinnovato mosso silenzio apparente intenzione di una storia che ti ha portata fin qui dove ora rimani fissa a ricordare il tuo opaco ricordo personale il tuo specchio vitale il tuo luogo non più così lontano.>> SONO STATA UN PENSIERO DISTANTE Il formato di questa serie di fotografia poetica riprende quello delle cartoline per garantire l’importanza dell’immagine come simbolo di legami, relazioni che travalicano lo spazio e consegnano una misura del tempo immaginaria, soggettiva, fatta solo dell’emozione passata, sovrapposta a quella presente. Tutti hanno avuto una stanza del passato ancorata dentro di sé, che narra di una porzione della propria presenza nel mondo, che porta il ricordo non solo in una direzione, ma che funge da snodo, da crocevia per una rete di connessioni aperte ad una geografia emotiva sempre in continuo mutamento. Sebbene l’immagine appaia formalmente fissa, è possibile scorgere al suo interno un gioco prospettico dettato dall’esperienza che ne attraversa tutte le componenti, bilanciando la connessione tra l’osservatore e se stesso, tra l’osservatore e la luce, tra l’osservatore e la fotografa: tutte relazioni, queste, sviluppate sul piano dell’intimità.
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Federica Flore Tecnica:Fotografia Anno: 2023-2025 Dimensione: 10cmX15cm Descrizione: <Rimasto vuoto uno spazio nella verità vissuto del momento ora trascorso in un passato che indica una geografia emotiva interiore come ciò che sei rimasta come ciò che hai edificato il presente che sei. Pietre antiche di un borgo arroccato un letto un tavolo una terrazza sul vuoto la valle delinea i profili ordito di un tempo nella confidenza del sé narrato nel suono rinnovato mosso silenzio apparente intenzione di una storia che ti ha portata fin qui dove ora rimani fissa a ricordare il tuo opaco ricordo personale il tuo specchio vitale il tuo luogo non più così lontano.>> SONO STATA UN PENSIERO DISTANTE Il formato di questa serie di fotografia poetica riprende quello delle cartoline per garantire l’importanza dell’immagine come simbolo di legami, relazioni che travalicano lo spazio e consegnano una misura del tempo immaginaria, soggettiva, fatta solo dell’emozione passata, sovrapposta a quella presente. Tutti hanno avuto una stanza del passato ancorata dentro di sé, che narra di una porzione della propria presenza nel mondo, che porta il ricordo non solo in una direzione, ma che funge da snodo, da crocevia per una rete di connessioni aperte ad una geografia emotiva sempre in continuo mutamento. Sebbene l’immagine appaia formalmente fissa, è possibile scorgere al suo interno un gioco prospettico dettato dall’esperienza che ne attraversa tutte le componenti, bilanciando la connessione tra l’osservatore e se stesso, tra l’osservatore e la luce, tra l’osservatore e la fotografa: tutte relazioni, queste, sviluppate sul piano dell’intimità.
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Federica Flore Tecnica:Fotografia Anno: 2013-2025 Dimensione: 10cmX15cm Descrizione: <<Rimasto vuoto uno spazio nella verità vissuto del momento ora trascorso in un passato che indica una geografia emotiva interiore come ciò che sei rimasta come ciò che hai edificato il presente che sei. Pietre antiche di un borgo arroccato un letto un tavolo una terrazza sul vuoto la valle delinea i profili ordito di un tempo nella confidenza del sé narrato nel suono rinnovato mosso silenzio apparente intenzione di una storia che ti ha portata fin qui dove ora rimani fissa a ricordare il tuo opaco ricordo personale il tuo specchio vitale il tuo luogo non più così lontano.>> SONO STATA UN PENSIERO DISTANTE Il formato di questa serie di fotografia poetica riprende quello delle cartoline per garantire l’importanza dell’immagine come simbolo di legami, relazioni che travalicano lo spazio e consegnano una misura del tempo immaginaria, soggettiva, fatta solo dell’emozione passata, sovrapposta a quella presente. Tutti hanno avuto una stanza del passato ancorata dentro di sé, che narra di una porzione della propria presenza nel mondo, che porta il ricordo non solo in una direzione, ma che funge da snodo, da crocevia per una rete di connessioni aperte ad una geografia emotiva sempre in continuo mutamento. Sebbene l’immagine appaia formalmente fissa, è possibile scorgere al suo interno un gioco prospettico dettato dall’esperienza che ne attraversa tutte le componenti, bilanciando la connessione tra l’osservatore e se stesso, tra l’osservatore e la luce, tra l’osservatore e la fotografa: tutte relazioni, queste, sviluppate sul piano dell’intimità.
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Sara Pignatti Tecnica: Polaroid con manipolazione attraverso filo Anno: 2024 Dimensione: 10.5 cm x 8.5 cm Descrizione:
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Sara Pignatti Tecnica: Polaroid con manipolazione attraverso filo Anno: 2024 Dimensione: 10.5 cm x 8.5 cm Descrizione:








































