Descrizione:
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Sdru Tecnica : Acrilico Dimensione: 80cm x 100cm Anno: 2021Descrizione: Cosa c’è di più passivo di una Marionetta? Una donna di bell’aspetto mostra uno sguardo sfacciato e irriverente. Accanto a lei un nastro rosa e nero manifesta la doppia entità della figura portando l’osservatore ad un’evitabile domanda: è una forsennata, furente menade o un’affascinate, ingenua fanciulla? Al centro della composizione emerge un ragno, che di fatto rappresenta l’unione tra questi due mondi in quanto simboleggia il fascino e l’eleganza in qualità di tessitore della propria ragnatela. Al contempo tuttavia vi è da comprendere la sua sfrontata pericolosità. Dietro di esso una porta luminosa fa da sipario tra i due mondi, distinguendo da un lato una pelliccia e dall’altra le tre moire che tessono un grazioso abito. Una fanciulla dalla duplice valenza: è lei a scegliere di far fuori un orso o è solo vittima di un’oggettificazione di sé?
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Roberta Trifilio Tecnica : Acrilico su tela, mosaico e gesso Dimensione: 80 x 60 cm Anno: ND
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Roberta Trifilio Tecnica : Acrilico su tela e foglia d'oro Dimensione: 50 x 50 Anno: NDDescrizione: "Tracce nel Silenzio" è un’opera che esplora la sospensione del tempo e la delicatezza del pensiero. Acrilico e foglia oro si fondono in un paesaggio mentale dove l’ombra incontra la luce e il silenzio diventa forma. Le sfumature menta e grigio scuro evocano una profondità interiore, uno spazio quieto dove tutto sembra fermarsi - e in quella calma si imprimono tracce, impronte, segni invisibili dell’anima. La tecnica dell’action painting, con schizzi bianchi spontanei, rompe l’equilibrio perfetto della superficie per raccontare il gesto unico, irripetibile, della vita che lascia segni anche nel silenzio più profondo. Le lamine dorate, disposte come impronte di un cammino interiore, scandiscono il tempo dell’anima: sono tracce luminose lasciate dal passaggio di un pensiero, di una presenza, di un'esperienza che, pur nelsilenzio, ha attraversato lo spazio e lasciato il segno. È un inno alla presenza invisibile, al ricordo che fluttua, al passaggio che non fa rumore ma rimane nella memoria.
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Silvia Castellaro Tecnica : Fotografia Dimensione: 25 x38 cm Anno: 2021Descrizione: foto Fine Art digitale – il soggetto è una banana che esce dal buio tagliata a metà – suggestione di un icona –
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Vito Scliffò Tecnica : Acquerello e inchiostro Dimensione: 24cm x 33cm Anno: 2017Descrizione: Facce di minchia, è un'idea nata casualmente da scarabocchi che lentamente si sono trasformate in facce che hanno realmente attraversato la mia vita
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Vito Scliffò Tecnica : Acquerello e inchiostro Dimensione: 24cm x 33cm Anno: 2017Descrizione: Facce di minchia, è un'idea nata casualmente da scarabocchi che lentamente si sono trasformate in facce che hanno realmente attraversato la mia vita.
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Vito Scliffò Tecnica : Acquerello e inchiostro Dimensione: 24cm x 33cm Anno: 2017Descrizione: Facce di minchia, è un'idea nata casualmente da scarabocchi che lentamente si sono trasformate in facce che hanno realmente attraversato la mia vita.
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Andreas Trnka Tecnica : Photography Dimensione: 50×50 cm Anno: 2021Descrizione: This photograph explores the tension between realism and absurdity through a deliberately exaggerated moment. Though the subject and elements—hair, skin, spaghetti—are entirely real and recognizable, the composition pushes the boundaries of realism into the surreal. Shot in stark black and white with high contrast, the image captures a spontaneous gesture that feels both performative and unsettling. It remains grounded in photographic realism while inviting viewers to question context, consumption, and expression
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Andreas Trnka Tecnica : Photography Dimensione: 50×50 cm Anno: 2021Descrizione: This photograph explores the tension between realism and absurdity through a deliberately exaggerated moment. Though the subject and elements—hair, skin, spaghetti—are entirely real and recognizable, the composition pushes the boundaries of realism into the surreal. Shot in stark black and white with high contrast, the image captures a spontaneous gesture that feels both performative and unsettling. It remains grounded in photographic realism while inviting viewers to question context, consumption, and expression