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Ceci Tecnica: carboncino su carta Anno: 2019 Dimensione : 21x26 cm Descrizione: Omaggio all'opera scultorea di James Pradier, con uno studio tratto da una ricca collezione di opere dedicate negli anni, ad approfondire l'arte classica e neoclassica come fonte d'ispirazione.
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Ceci Tecnica: Acrilico Anno: 2009 Dimensione : 69×99 cm Descrizione: Il quadro ad acrilico “Messenger” (2009) è la visione in chiava moderna di Mercurio, messaggero degli Dei. Soppiantato dalle nuove tecnologie, ci dà le spalle e, a malincuore, pare cliccare la ben nota icona ‘Invia’ della posta elettronica. Per questo motivo, il caduceo è poggiato con la testa a terra e le ali, cadute, sono vicine ai piedi. Questo lavoro vuole essere una riflessione malinconica sul cambio delle modalità di comunicazione tra ideale, reale e virtuale.
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Bianca Ricci Tecnica: Carta poster Anno: 2025 Dimensione : 70 × 100 cm Descrizione: L’opera è stata realizzata in occasione della terza edizione Call for Artist “Crea l’etichetta per il Turin Dry Gin“, lanciata da Artàporter in collaborazione con Distillerie Subalpine, e selezionata tra le 15 etichette finaliste del Contest. Il Toro rampante, simbolo della città, è avvolto da un mix di sapori. Insieme a questi si mescola, fondendosi e aprendo le danze alla scoperta del gusto deciso del Turin Dry Gin.
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Luca Sensi Tecnica: Carta poster Anno: 2025 Dimensione : 70 × 100 cm Descrizione: L’opera è stata realizzata in occasione della terza edizione Call for Artist “Crea l’etichetta per il Turin Dry Gin“, lanciata da Artàporter in collaborazione con Distillerie Subalpine, e selezionata tra le 15 etichette finaliste del Contest. Questa soluzione è caratterizzata da un design colorato e simbolico, con un forte richiamo alla città di Torino e alla natura. Al centro spicca una grande sagoma gialla di un toro stilizzato con all'interno la sagoma della Mole Antonelliana e un pattern di piante ed erbe alpine piemontesi, che richiamano gli ingredienti utilizzati nella produzione del gin. Lo sfondo blu scuro include un pattern di agrumi che aggiunge profondità e interesse visivo. L'uso dei colori vivaci (giallo, blu e bianco) e degli elementi naturali crea un'etichetta accattivante e moderna, con riferimenti al territorio e agli ingredienti tradizionali.
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Antonio Marzano Tecnica: Acrilico Anno: 2022 Dimensione : 50×70 cm Descrizione: L'opera è un omaggio alle pin-up di un tempo.
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Señorita Friperie Tecnica: Carta poster Anno: 2025 Dimensione : 70 × 100 cm Descrizione: L’opera è stata realizzata in occasione della terza edizione Call for Artist “Crea l’etichetta per il Turin Dry Gin“, lanciata da Artàporter in collaborazione con Distillerie Subalpine, e selezionata tra le 15 etichette finaliste del Contest. Questa etichetta, realizzata con la tecnica del collage digitale surreale, celebra la cultura sabauda e il Turin Dry Gin attraverso una composizione simbolica e narrativa. La tuffatrice, simbolo di audacia e trasformazione, si immerge nella cultura sabauda e nel gin, servito in un bicchiere ispirato alla Mole Antonelliana. Il bicchiere è decorato con una fetta d’arancia (omaggio agli agrumi pugliesi) e una stella alpina, che richiama le erbe piemontesi e le distillerie subalpine. Le colonne della Basilica di Superga, altro iconico simbolo di Torino, sostengono la tuffatrice, legandola saldamente alla città. Lo sfondo montano richiama il panorama visibile da Torino, mentre il pianeta Terra sullo sfondo rappresenta il melting pot culturale e il rispetto per la sostenibilità, valori centrali del prodotto. La luna in primo piano suggerisce l’altra dimensione di sogno e ispirazione in cui il gin ci trasporta. Il mood del collage, con il suo stile retrò e vintage, richiama il 1920, anno di fondazione delle Distillerie Subalpine, unendo passato e presente in un omaggio artistico alla città e al suo spirito innovativo.
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Carla Massimetti Tecnica: acquerello Anno: 2022 Dimensione : 30×24 cm Descrizione: Con Nasim è come se si fosse all’inizio di tutto, quando la luce origina i segni, le forme, i colori. Per disegnarne il corpo è necessaria una linea blu elementare, colori che sono macchie leggere, ombre chiare che non intendono cedere al mezzogiorno.
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Lindi Op. Tecnica: Carta poster Anno: 2025 Dimensione : 70 × 100 cm Descrizione: L’opera è stata realizzata in occasione della terza edizione Call for Artist “Crea l’etichetta per il Turin Dry Gin“, lanciata da Artàporter in collaborazione con Distillerie Subalpine, e selezionata tra le 15 etichette finaliste del Contest. La "sabaudità" è un sentimento di appartenenza spontanea che fa sentire Torino come casa, anche per chi non vi è nato, creando un legame fatto di storia, eleganza e quel tocco unico che solo questa città può offrire. Elementi grafici del progetto: * La protagonista centrale è un personaggio iconico e intrigante: una figura femminile dallo sguardo magnetico, arricchita da elementi che la rendono unica, come i baffi, simbolo della sabaudità e di un'ironia elegante e distintiva. Questo contrasto rappresenta perfettamente l'essenza di Torino: raffinata, ma con un carattere inaspettato. * Lo sfondo Botanico diventa la sua cornice, fatta di erbe alpine e bacche di ginepro, ingredienti principali del gin. * Agrumi e dettagli floreali incorniciano il volto della protagonista, evocando la freschezza e la complessità degli aromi del gin. * Palette di Colori: Toni pastello e contrasti decisi creano un equilibrio visivo che comunica artigianalità e modernità. * Tipografia: Il font scelto per "Turin Dry Gin" è elegante e senza tempo, aggiunge un tocco vintage, enfatizzando l'eredità storica del prodotto. Significato Simbolico: L'etichetta è un omaggio alla dualità di Torino: una città che combina tradizione e innovazione, rigore e creatività. I baffi sabaudi sulla figura femminile rappresentano l'idea che la sabaudità non ha confini di genere, provenienza o identità. Questo dettaglio vuole sottolineare che chiunque, vivendo Torino, può sentirsi sabaudo, abbracciando un senso di appartenenza universale. Conclusione: Questa etichetta è un invito a scoprire e vivere Torino anche attraverso i sapori del suo gin, celebrando quel senso di appartenenza che solo la "sabaudità" può offrire.
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Massimiano Mutarelli Tecnica: Carta poster Anno: 2025 Dimensione : 70 × 100 cm Descrizione: L’opera è stata realizzata in occasione della terza edizione Call for Artist “Crea l’etichetta per il Turin Dry Gin“, lanciata da Artàporter in collaborazione con Distillerie Subalpine, e selezionata tra le 15 etichette finaliste del Contest. Per creare questa etichetta ho rielaborato i colori della bandiera del Regno sabaudo – poi diventati i colori della bandiera italiana dal 1861 – e l'immagine del re Vittorio Emanuele II, celebrato in ogni città del Paese ma soprattutto a Torino, dove una sua statua svetta dalla vertiginosa altezza di 39 metri. E' dunque una grafica che serve per celebrare l'eleganza, l'importanza e la profonda impronta "sabauda" nella cultura della Penisola.
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Giampiero Grindatto Tecnica: Carboncino,acrilico,pastello Anno: 2021 Dimensione : 30x50cm Descrizione: Figurativo reale di un uomo.
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Giampiero Grindatto Tecnica: Carboncino,acrilico,pastello Anno: 2017 Dimensione : 40x40cm Descrizione: Una serata d’inverno,copia dal vero della modella.
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Caterina Graziosi Tecnica: Carta poster Anno: 2025 Dimensione : 70 × 100 cm Descrizione: L’opera è stata realizzata in occasione della terza edizione Call for Artist “Crea l’etichetta per il Turin Dry Gin“, lanciata da Artàporter in collaborazione con Distillerie Subalpine, e selezionata tra le 15 etichette finaliste del Contest. Gli elementi grafici -alcuni moderni e stilizzati, altri dal fascino retrò- rappresentano il condensato del concept del GIN: il volto Rinascimentale di Re Umberto prende il volo come una mongolfiera, sorregge una sedia da bar (a rappresentare i caratteristici bar-salotti eleganti di Torino) che ospita un piccolo avventore con un bicchiere in mano, e sorvola la città, rappresentata dalla Mole e dal Ponte sul Po. Una immagine stilizzata della pianta di ginepro sottolinea il carattere botanico ricercato del prodotto.
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MORB Tecnica: Mixed media di arte digitale e fisica Anno: ND descrizione: Mixed media di arte digitale e fisica tramite un installazione tripla di un solo soggetto, che perde le sue fattezze reali e fisiche. Da qui nasce la domanda real or not?! Reale perché fisico, o no, perché digitale? Afrodite dea dell’amore soggetto dell installazione , viene scomposta e dissolta fisicamente su due opere con trasparenze molto forti. Sfruttano la differenza della luce per essere più o meno visibile. L’energia/luce è sempre presente nella mia narrazione, ed è fondamentale per creare la con L’energia/luce è sempre presente nella mia narrazione, ed è fondamentale per creare la con- nessione tra le opere fisiche e digitali. Per poter comprendere la vera valenza della “luce” e la forza di questa installazione, viene chiesto al visitatore di interagire direttamente con essa.
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Simone Martinotta Tecnica: Digitale Anno: 2023-24 Concept In un Universo sempre più digitale, all'interno del quale le singole identità si presentano come non facilmente distinguibili, che ruolo assume il singolo inteso nella sua fittizia unicità?
E' così che il lavoro tenta di indagare il tema della spersonalizzazione della persona all’interno del Mondo virtuale, mediante una componente grafica particellare che si va lentamente a sfaldare per poi ricomporsi nell'essenza del corpo fisico appartenente alla dimensione quotidiana.
All’interno di questa dinamica mutevole l’Uomo si pone in una condizione flessibile ma allo stesso tempo alquanto fragile, uno stato dal quale è molto difficile emergere senza essere sopraffatti da quella che è una realtà creata artificialmente dall’essere umano stesso.
Sinossi
Riprendendo il concetto di “Modernità liquida” teorizzato dal celebre filosofo tedesco Martin Heidegger ed in seguito sdoganato dal sociologo polacco Zygmunt Bauman, il lavoro in questione si pone come una vera e propria messa in discussione della civiltà contemporanea.
Risulta essere infatti innegabile la dimensione virtuale parallela nella quale viviamo le nostre quotidianita ed oggi più che mai, proprio a causa dello sviluppo di una seconda identità nell’Universo digitale, appare di notevole importanza svolgere attività che mettano in discussione un Mondo apparentemente così perfetto che noi stessi
abbiamo deciso di creare.
Questa dimensione parallela ricopre oggi un ruolo di fondamentale importanza all’interno del contesto del vissuto quotidiano; basti pensare alla semplice socializzazione o alle numerose posizione lavorative da remoto rese disponibili dalle varie aziende che operano nei più disparati settori. Sono queste infatti le operazioni che inducono giornalmente ad interfacciarsi con strumenti tecnologici, apparecchi che inconsapevolmente diventano il fulcro dell’esistenza del singolo e delle relazioni che intraprende con il circostante.
È proprio all’interno di questo liquido contesto, una realtà mutevole illusoria ma allo stesso tempo in grado di conferirci un’ apparente maggiore stabilità, che si colloca Shifting Slves.
Da un intraducibile concetto di “Se stessi mutevoli” oppure “Il proprio Io mutevole” l’opera tenta di stabilire un rapporto tra una realtà fisica ed una parallela virtuale, un mosaico di vite difficile da coincidere e, proprio per questo motivo, che si traduce in un continuo randomico movimento della propria persona nell’etere.
All’interno di questa realtà la figura umana, riportata nell’Universo digitale mediante una scansione, viene interpretata da una componente particellare che tende ad evidenziare in maniera ancora più consistente l’effimero che la caratterizza e manipolata in maniera permanente mediante un processo fisico che cerca vanamente di ristabilire l’ordine primario che caratterizza la vera essenza dell’Uomo. -
Rv48 Tecnica: NFT Anno: 2024 Descrizione: Immagine raster generata da Visjar GPT che utilizza una equasione basata su Pi Greco, copiata e girata di 1 grado e sovvraposti, a esprimere la materia nera che combace all'aurea esistenziale. . Un lavoro che scava nel tempo, nell’amore e nella memoria. Tra fiori di primavera, in un campo sotto il cielo di maggio, si consuma l’amore tra i due protagonisti. Un amore delicato e passionale al tempo stesso, riversato nella natura che li circonda, che non è solo il mero sfondo delle vicende, ma parte integrante di una storia legata alla terra, alla rinascita primaverile, ai campi dove trova svolgimento. Tra papaveri, sulle, margherite, protetti dal mondo esterno che pare non esistere neppure, due giovani si amano di un amore viscerale, a tratti disperato. Non sappiamo nulla di loro e delle vicissitudini che li hanno condotti in quel campo, a maggio. E non ci serve saperlo. Bastano i loro abbracci, i loro volti, le immagini eteree dei loro corpi per sempre trattenuti in quel luogo, in quel tempo divenuto senza tempo. La terra conserva memoria di ciò che è avvenuto e si fa complice nel preservare il ricordo e richiamarlo alla memoria. Questa è la loro vittoria. Perché ciò che è accaduto è accaduto per l’eternità. La loro essenza rimane. Sempre e per sempre. Nell’energia della terra. In un campo. A maggio.