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Giada Mattias Tecnica: Acrilico Anno: 2021 Dimensione senza cornice: 100 cm x 80 cm Descrizione: Oggi Oggi è la rivoluzione Oggi è azione Inno alla Donna Non c’è più tempo Corro e strepito Irrequieto pulsa il sangue Aritmico, sconnesso Mi perdo Deve sputare ciò che è custodito non può più sopportare Oggi Posso Tutto
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Lyli Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2025 Dimensione senza cornice: 50x70 cm
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Elena Malakhova Tecnica: Pittura Anno: 2025 Dimensione senza cornice: 80x90cm Descrizione: ananas dorato rappresenta il potere illimitato che scatena la guerra.
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Lyli Tecnica: Acrilico Anno: 2024 Dimensione senza cornice: 60x80cm Descrizione: Una donna, sul suo volto un velo di luce, intersecato con l’ universo, con una “maschera” e un velo di tristezza, emerge da esso.Gli occhi rivolti verso l’ orizzonte, pronti ad accogliere e ad accettare ogni avvenimento della vita terrena. il quadro vuole rispecchiare speranza, resilienza
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Roberta Trifilio Tecnica: Tecnica mista: opera digitale stampata su tela, interventi a mano con acrilico, vernice oro, collage, etichetta originale Campari. Anno: 2025 Dimensione: 50 x 70 cm
Descrizione: Dimenticate la musa silenziosa e accomodante. La Gioconda abbandona il suo mistero e si trasforma in icona pop.
Non cerca più di essere compresa: ha uno Spritz in mano e lo regge decisamente meglio delle persone. Alle sue spalle, la bottiglia di Campari diventa quasi un totem, simbolo di una nuova forma d’arte pop che gioca con i codici visivi, fondendo l’eleganza rinascimentale con la cultura del drink, dell’aperitivo, del Campari come istituzione.
In questo cortocircuito visivo tra sacro e profano, il volto più iconico dell’arte occidentale si trasforma in una diva postmoderna. La sua calma rinascimentale si tinge di sarcasmo contemporaneo. Il paesaggio resta immobile, mentre tutto il resto cambia.
Un dettaglio a cui tengo particolarmente: nell’originale leonardesco la Gioconda non ha sopracciglia - forse scomparse col tempo, o mai dipinte. Nella mia versione della Monna Lisa, invece, le ho aggiunte. Una delle due è leggermente sollevata, proprio per sottolineare quello sguardo un pò superiore, il tono sarcastico, perfettamente in linea con il titolo dell’opera.
"Reggo più Spritz che persone" non è solo una battuta: è un manifesto pop dedicato a chi ha imparato a scegliere cosa (e chi) vale davvero la pena sopportare. Un inno a chi filtra le relazioni come si fa con gli ingredienti di un buon cocktail.
In questo remix visivo tra Rinascimento e cultura pop, l’arte classica si ribella, si diverte e si concede un aperitivo. Un’opera pop-irriverente che unisce estetica e ironia, oro antico e sarcasmo moderno, rompendo il mito dell’eterno femminile per restituirci una donna che ha detto basta: basta alle chiacchiere vuote, alle aspettative sociali, alla sacralità dell’arte intoccabile.
Qui l’arte ride. E se ne frega.